Andare al ristorante – per un pranzo di lavoro, per una cena di famiglia o con gli amici – non deve essere per forza “un’avventura esperienziale”. Si può decidere di mangiare fuori casa per il piacere di gustare piatti tradizionali, preparati con cura, presentati bene, accompagnati da ottimi vini, assaporando il buon cibo in un ambiente rilassato e con la compagnia giusta. A Torino si può ottenere tutto questo al ristorante Sorriso, in via San Secondo 43.
Un locale in cui si può respirare, finalmente, un’atmosfera d’antan. Che non ha nulla a che fare con un clima passatista, vecchio e polveroso. Ma che è invece la perfetta riproposizione dei ristoranti dove il titolare ed il personale di sala sono cortesi ma mai invadenti. Dove si può scherzare amabilmente senza dover passare un esame di conoscenza dell’alta cucina prima di poter ordinare un piatto. Ed essere rilassati sin dall’inizio aiuta ad apprezzare un menu in grado di soddisfare ogni palato. Terra e mare, senza problemi, senza mai scivolate di livello.
L’antipasto tipico piemontese fa concorrenza alla millefoglie di melanzane, le orecchiette sfidano i ravioli alla monferrina o i paccheri alla siciliana. Si spazia dal fritto di cervella e porcini sino alla mozzarella in carrozza. Oppure si sceglie tra le proposte di mare, con insalata di polpo o alici al forno, pappardelle con polpi e porri o risotto con gamberetti e zucchine, sogliola alla mugnaia e spada alla siciliana. E ancora dessert preparati dallo chef, zabaione, frutta.
Con il grande pregio, sempre più raro, di mangiar bene, con porzioni abbondanti, e di alzarsi da tavola senza sentirsi appesantiti.
Un ristorante da “vecchio Piemonte”, insomma, ma con una cucina che va incontro ai gusti di una popolazione che piemontese non è. Un mélange che funziona più che bene anche perché i critici gastronomici hanno una visione della cucina che non ha nulla da spartire con le motivazioni che spingono una famiglia o un gruppo di amici a mangiare fuori casa. Da un lato le sperimentazioni non sempre riuscite; dall’altro la solidità di piatti che consentono ai commensali, a fine pasto, di poter dire: “Sono stato davvero bene!”. E al Sorriso si sta bene.