Giorgio Ballario, redattore del quotidiano “La Stampa”, Presidente del collettivo di scrittori e scrittrici torinesi Torinoir, torna con una nuova e avvincente inchiesta dell’investigatore privato italo- argentino Hector Perazzo, “Il tango dei morti senza nome” (€uro 12,00, prezzo online 11,40, p. 272), pubblicato da Edizioni del Capricorno nella collana Piemonte in Noir, in uscita dal 2 febbraio in allegato a “La Stampa”, diversamente dagli anni scorsi, il volume sarà disponibile contemporaneamente anche nelle librerie e sui siti di vendite online (Amazon, Ibs, Feltrinelli, Mondadori) dove è già possibile prenotarlo, mentre per la versione ebook, si dovrà attendere ancora un po’.
L’investigatore privato italo- argentino Hector Perazzo è incaricato da una signora dell’alta borghesia torinese di ritrovare i resti di suo padre, un manager industriale rapito e ucciso oltre quarant’anni prima a Buenos Aires da un gruppo di terroristi. Hector parte per l’Argentina pensando di affrontare un’indagine scevra di pericoli. Quasi subito dopo essere atterrato, però, gli eventi prendono una piega drammatica e pericolosa: mentre cerca di raccogliere informazioni, infatti, diventa preda di una masnada di narcos colombiani. Mentre cerca disperatamente di sfuggirgli, in uno slalom disperato nei bassifondi di Buenos Aires, è salvato da un ex collega della polizia argentina, corrotto e dalle attività equivoche.
Perazzo, inevitabilmente, deve servirsi del suo non disinteressato aiuto, mentre una ragnatela sanguinosa sembra avvolgerlo, per impedirgli di arrivare alla verità. L’investigatore, facendo appello alla sua tenacia, riesce a ottenere l’aiuto di un intellettuale che ha preso le distanze dalla guerriglia marxista, di un’intraprendente giornalista di cronaca nera e di un’affascinante ballerina di tango. In un intrecciarsi infernale di omicidi, doppi giochi, tradimenti, pedinamenti, sequestri e sparatorie, Hector arriverà alla verità, intrecciando un tango con la morte, da cui sarà sciolto sui limiti dell’abisso, in un finale stupefacente e sorprendente, in cui gli innocenti saranno parzialmente risarciti, anche se per la giustizia non sarà proprio un lieto fine.
Giorgio Ballario ha costruito un noir teso, vigoroso, percorso da una scrittura tersa, lineare, un amarcord in noir che conquista, incarnato in un personaggio che vive una doppia indagine, il caso che sta seguendo e i conti con il suo passato e i suoi sentimenti, descritti da Ballario con delicatezza e pietas, senza sdolcinature artefatte, ma con una forza autentica e sincera, che commuove e ammalia lettori e lettrici, fino all’ultima parola.