“Scusi prof.” eh già, sono di nuovo qui. Un anno più vecchio, ma ancora qui. Ringraziando – sempre sia lodata! – la Signora Fornero. E sono qui anche loro. Gli stessi volti. Gli stessi occhi. Un anno di più. Ora sono al quarto.
“Scusi prof. – è un ragazzo stavolta. Uno serio abbastanza, per come lo ricordo. Ed educato. – ma Dante, lo faremo anche quest ‘anno?”.
Un passo indietro. Ho appena introdotto il programma. Tardo Rinascimento,Barocco, Settecento
.. Fino a Manzoni e Leopardi. Se ce la facciamo.
“Se nun ce chiudono…” ha commentato uno.
Finché c’ è vita c’è Speranza. Ho risposto. E qualcuno ha riso…
E ho iniziato a spiegare. Senza neppure una allusione a virus, vaccini, tamponi, Green Pass e simili bagatelle… Cosa che ha stupito non poco. Sembra che molti, troppi miei colleghi abbiano fatto l’esatto contrario… Beh, ognuno ha il suo metodo didattico…. Libertà di insegnamento e anche, evidentemente, di non insegnamento. E alla fine arriva la domanda su Dante.
Certo che lo faremo. Anche perché per capire gli autori di quest’anno Dante bisognerebbe capirlo. E bene. Anche se pretendere questo con alcuni di voi caproni…
(risate e ridacchiate). Comunque, tanto per fare un esempio, che capirete solo vivendo forse, quando faremo l’Adone del Marino
(E chi caxxx è questo? mormora a mezza bocca un coatto)
Il massimo poeta del Barocco. E l’Adone un capolavoro assoluto. Ma arduo da leggere per lingua e contenuti. Non lo fa più quasi nessuno… Ma io sì. E se lo faccio io… ve tocca…
Sorrido malignamente. E lo notano. Anche perché, alla faccia di Ordinanze e Circolari, in classe la mascherina non la porto. Come molti di loro, quando ci sono io…
La cosa scatena il Boro che lancia un “Aagh!” stentoreo. E simula, con un righello, il taglio delle vene. Per lungo…
“Poi, ieri, cadeva proprio il 700 anno dalla morte di Dante, vero prof.?” la glaucopide triste. Gli occhi, però, sorridono. Anche se la bocca è coperta dalla mascherina. E ha finalmente ripreso qualche chilo. Sta decisamente meglio.
Più esattamente si narra che accadde nella notte fra il 13 e il 14. Quindi oggi. Ma… Non è per questo che faremo Dante. Vedete, queste celebrazioni a me non è che piacciano molto….
“Perché prof.?” la mora dallo sguardo provocante. Più provocatorio dello scorso anno…. Già, stanno crescendo… “Lei adora Dante. Ce ne parlava sempre. E dovrebbe essere contento. Dappertutto se ne parla. Si fanno conferenze, recitazioni di versi… Anche la nostra scuola sta organizzando… Non mi dica che lei non è coinvolto…” e sorride. Con la bocca oltre che con gli occhi. Il suo volto è scoperto. Naturalmente.
No. Non mi sono fatto coinvolgere. Non voglio partecipare…
“Ma perché? Lei è maniaco di Dante” poi, subito” Mi scusi non volevo…”
” Nooo. Hai detto giusto a’ bella! Er prof c’ha la fissa proprio co’ sta storia de Beatrice, Virgilio e sta roba, insomma” il Boro. Ancora un poco sottotono. Chissà che ha combinato in estate…
“Daje prof… Perché no je piace?”
Ci penso un poco. Poi..
Perché penso… che a Dante queste celebrazioni non piacerebbero per niente… Anzi. Si incavolerebbe come una bestia…
Mi guardano stupiti. Ma, ormai, ho preso l’aire. E la rabbia che comprimevo per questa storia del Green Pass, della Piattaforma Sid con cui controlleranno d’ora in poi la mia vita, le nostre vite, esplode.
Vedete, Dante era un uomo vero. Non un busto di gesso da Museo come vi viene raccontato. Era uno che aveva amato, odiato… Lottato per le sue idee. E aveva pagato. Per non piegarsi, è vissuto in miseria. E morto esule…
E noi lo celebriamo on line, in webinar, con la mascherina sulla faccia per paura di un virus? O anche solo della sanzione di un’autorità priva di ogni legittimità? Cosa pensate che penserebbe, anzi che direbbe Dante se ci vedesse ora?
Faccio un respiro profondo. Poi…
Questi che celebrano Dante così hanno la stessa competenza e affinità ideale con la sua opera… di un mullah Talebano chiamato a tessere le lodi delle salsicce di maiale… Anche meno
Silenzio. Il Boro a voce bassa
“Fortuna che nun ne voleva parla’ prof…”
Suona la campanella. Ed esco in quei corridoi sempre più sordi e grigi.