Romanzieri, filosofi, pittori, compositori, musicisti, antropologi, teorici, attori, fotografi, poeti, giornalisti, editori e drammaturghi. Possibile metterli tutti insieme? Farli convivere e collaborare? Sì, è stato possibile. E Agnès Poirier racconta le loro esperienze nel libro Rive Gauche (Einaudi). Parigi sconfitta e umiliata nella seconda guerra mondiale tornava ad essere protagonista sulla scena internazionale grazie ad un caotico raggruppamento, in un’area estremamente ridotta sulla riva sinistra della Senna, di intellettuali di ogni settore capaci di fare sinergie.
Una parola, “sinergie”, scomparsa dal vocabolario italiano. Perché prevale l’invidia, il pettegolezzo, il rancore. Non a caso l’Italia è sparita dalla scena internazionale della cultura. E ricompaiono, ogni tanto, dei servi sciocchi che vengono utilizzati per divulgare anche nella Penisola il verbo politicamente corretto.
Poi, però, ci sono delle eccezioni. Una, ogni anno, va in scena in Trentino, a Montagnaga di Pinè dove il think tank Il Nodo di Gordio organizza il proprio workshop dedicato alla geopolitica. Invitando romanzieri, editori, saggisti, navigatori, docenti, musicisti, attori, scultori, giornalisti, fotografi, pittori.
Non per una invereconda passerella di fronte a politici, con la speranza di ottenere un ingaggio o almeno un’elemosina, una conduzione televisiva o un incarico in un museo. No, chi partecipa al workshop trentino lo fa per discutere, per confrontarsi. Magari non al tavolino di un bistrot sorseggiando un Pernod, ma al tavolino del Posta tra un Rotari e una Molinari. Per continuare ad analizzare ciò che è stato detto nelle relazioni ufficiali.
Senza pregiudizi partitici, senza preclusioni tra rive gauche e rive droite, senza diktat ideologici, senza velleità di poltrone politiche, senza bisogno di umilianti passerelle in stile speed date. Con la curiosità di imparare sempre qualcosa di nuovo mescolando aspetti militari, politici, culturali, religiosi. Perché la geopolitica non è fatta solo di guerre ma anche di arte, di cinema, di musica, di ambiente, di economia.
Insomma, grazie alla regia di Daniele Lazzeri, il workshop trentino offre tutto ciò che non piace agli oligarchi privi di pensiero. E proprio per questo il workshop è arrivato alla XX edizione mentre molti dei politici sdegnosi sono già usciti di scena.