Mio figlio è inquieto. Girella per la casa nervoso e imbronciato. Giocherella con i regali di Natale. Sfoglia un libro o un fumetto con fare svogliato. Cambia canale TV di continuo… Certo, c’è l’ennesimo lockdown. E per di più piove. Ma non è solo questo…
“Senti papi…” poso il libro, era un po’ che non parlava se non a monosillabi “I miei amici avevano ragione, vero?”
Su che cosa?
“Sul fatto che Babbo Natale non esiste. Che sono i genitori a portare i regali…”
Perché me lo chiedi? Che succede?
“Perché ti ho sentito la Notte della Vigilia. Io fingevo di dormire, ma ero sveglio… Ho sentito che ti sei alzato, e che mettevi i regali sotto l’albero. Cercavi di non fare rumore, ma… – una pausa – ma io ho le orecchie buone, lo sai. Sento tutto…”

Ecco, è arrivato il momento. Inevitabile. Anzi, da un certo punto di vista è anche tardi. Ma ha avuto una vita così dura prima che ci incontrassimo… e allora ho pensato di dargli un po’ di fantasia. Di poesia fino a che mi era possibile…che dirgli, ora, però?
Respiro fondo. Poi..
“Vedi, non è vero che Babbo Natale non esista. Chi lo dice lo fa perché ha perso l’immaginazione. Perché non è più capace di vedere se non le cose di tutti i giorni. In certo qual modo, è cieco…
Sì, lo so. Sono un padre deprecabile. Dovrei spiegargli la realtà. Insegnargli come è fatto il mondo. Ma… Ma sinceramente non so dire io stesso cosa sia reale e cosa sogno. Colpa di Schopenhauer, probabilmente. E magari anche di Tolkien…
OK, papi. Bei discorsi. Ma non mi imbrogli. I regali sotto l’albero li hai messi tu. Quindi Babbo Natale non esiste… “
Logica inoppugnabile. Però…
Vedi, non conta davvero chi ha messo i regali. Conta un’altra cosa. Babbo Natale è sempre esistito e sempre esisterà. Perché non è un uomo. È uno Spirito…
“Ma se è uno Spirito non lo puoi vedere, né toccare. E quindi non esiste, no papi?” beh, a questo punto, devo andare fino in fondo, ci sono troppe cose in ballo.
Non esiste solo ciò che si può toccare e vedere tutti i giorni. Se fosse così, la vita sarebbe cosa grigia. E triste. Gli spiriti esistono. Anzi, sono. E talvolta, in certi momenti dell’anno, vengono a noi. Si rivelano. Babbo Natale lo fa nella Notte del 24 Dicembre. E viene, volando, attraverso il tempo, sulla slitta trainata da renne magiche. Come raccontano le favole…
Momento di silenzio. Rimugina.
“Sì, ma se i regali li hai messi tu, lui che sarebbe venuto a fare? Che mi ha portato?” sorrido. Forse, forse..
Non tutti i regali sono giocattoli. Che poi durano poco. Perché ci giochi un giorno, una settimana, e poi finiscono dimenticati. Ci sono doni più importanti. Molto più importanti…
“Quali? E dove sono questi regali più importanti?” è stupito. Diffidente ancora, ma incuriosito.
Il dono di vedere, dico. Non con gli occhi normali, ma con un altro… occhio. Chiamalo immaginazione, fantasia…
“Ma quella ce l’hanno tutti…”
No. Ce l’hanno i bambini. Ma poi, crescendo, per lo più la perdono. E diventano uomini aridi. Incapaci di vedere oltre le parvenze della vita. Quindi tristi. Che non vivono. Si limitano a sopravvivere. Ed hanno paura. Di tutto ciò che non capiscono. Quindi quasi di tutto…
“Ma io la fantasia ce l’ho vero?” gli accarezzo la testa. I lunghi capelli neri, lisci, da orientale. O da elfo.
Sì, tu ce l’hai. E non devi lasciare che te la portino via. Per questo Babbo Natale viene a trovarti ogni anno. E tornerà sempre, se tu lo aspetti…
Mi guarda in silenzio. È perplesso. Si allontana e esce in terrazza. È buio ormai. La pioggia si è fermata. Si intravede uno spicchio di Luna. Non si sentono né suoni né voci. Strano Natale… poi

“Papi, guarda! Guarda! – esco anch’io. È tutto eccitato. Mi indica un punto della notte.
” Guarda! La slitta, le renne… È lui, proprio lui… Ciao! Ciao Babbo Natale! Torna! Torna!”.
Vedo anch’io una scia luminosa stagliarsi sulla poca luna. Non ho gli occhi buoni come i suoi… ma mi sembra di sentire un remoto suono di campanelli…