“Una persona onesta”. Mica semplice trovare un imprenditore – che in questo caso “vale” 25 milioni di euro di fatturato – che preferisca la definizione di “onesto” alle consuete che magnificano la sua brillante carriera professionale. Ma Roberto Petriello, nato nel ‘65 a Montella (Avellino) ed arrivato a Torino due anni dopo, preferisce evitare i luoghi comuni sui “capitani coraggiosi”, sulla lungimiranza dell’imprenditore, sull’uomo di successo che non stacca mai e che rinuncia alla vita privata.

Perché lui, Petriello, la vita ha scelto di viverla intensamente. Con continui cambiamenti di rotta. Un diploma, una carriera politica di successo sui banchi di scuola, la rinuncia alla politica e 3 anni da carabiniere, una velocissima carriera in un grande gruppo di arredamento. “Tutto bello, guadagnavo anche bene, però non mi piaceva il ruolo da dipendente”.
Un uomo libero, oltre che onesto. E così si ricomincia. Si dedica, da solo, al telemarketing. Poi punta sulla vendita di cartone e imballaggi. Arriva a commercializzarne per 1 miliardo di lire al mese. Ma Petriello si guarda attorno e si accorge che stanno sviluppandosi nuove compagnie telefoniche che sfidano il monopolio. Poteva rinunciare alla nuova avventura? Ovviamente no, e si confronta con i colossi del settore ricavandosi una nicchia di mercato e l’immancabile successo.
Nel 2005 crea Pentacom, sempre nel settore delle telecomunicazioni. “In pratica vendevamo traffico telefonico e connettività”. E 5 anni più tardi acquista anche Voice. Ma il settore cambia rapidamente, alti fatturati e bassa marginalità. Bisogna andare oltre e Petriello nel 2018 amplia la sua attività al comparto energetico. Con un approccio purtroppo insolito: “Si può lavorare e guadagnare bene senza fregare il prossimo”, in questo caso l’utente finale. Anzi, l’arma vincente si rivela proprio la trasparenza. Soprattutto in questa fase di aperture e chiusure delle attività a causa della pessima gestione dell’emergenza Covid. “Con noi l’utente non deve anticipare dei soldi su un presunto consumo che, magari, non c’è stato”.

Ma a fianco del Petriello imprenditore scatenato, non manca mai il Petriello uomo. Con un passato in Curva Filadelfia ed una passione irriducibile per la Juve (nessuno è perfetto..). Dalla zebra ai cavalli il passo è breve e la passione è tanta: come imprenditore alleva cavalli da trotto a Vigone e come uomo va in pista da gentleman driver. Un connubio che funziona non solo all’ippodromo.
Perché Petriello è un appassionato di psicologia, un intenditore di vini, un profondo conoscitore di formaggi. Poteva non trasformare le passioni in nuove attività imprenditoriali? Certo che no. Così si dedica anche alla ristorazione e lancia Lira Italia per commercializzare vini ed altre eccellenze alimentari. Esclusivamente prodotti italiani. Perché la passione per quella bandiera tricolore non è mai venuta meno.