Palazzo Ducale di Genova ospita, fino al 22 gennaio prossimo, una straordinaria esposizione dedicata a Peter Paul Rubens, in occasione del quarto centenario della pubblicazione del suo celebre volume intitolato “Palazzi di Genova” (1622).
La curatela è affidata a Nils Buttner, chairman del Centrum Rubenianum di Anversa, e a Anna Orlando, indipendent scholar genovese, curatrice della mostra intitolata “L’età di Rubens”, tenutasi a palazzo Ducale nel 2004.
Esiste un sottile fil rouge tra Rubens e Genova, in quanto egli vi soggiornò, tra il 1600 e il 1607, visitandola al seguito del duca di Mantova, Vincenzo I Gonzaga, presso il quale ricopriva il ruolo di pittore di corte.
All’interno della mostra figurano oltre venti dipinti di Rubens, provenienti da musei e collezioni europee e italiane che si aggiungono a quelli presenti a Genova dalla fine del Settecento, dal momento nel quale la crisi dell’aristocrazia avrebbe provocato una diaspora dei capolavori di Rubens verso le collezioni del mondo.
Alla base del progetto vi è un lungo percorso di studi e approfondimenti scientifici da parte dei curatori, nonché il supporto di un comitato scientifico onorario, composto dai massimi conoscitori della materia.
Sedici sono le sezioni della mostra allestita nelle Sale dell’Appartamento ducale al piano nobile del palazzo. Accanto a dipinti, sono esposti anche arazzi, disegni, incisioni, arredi e volumi artistici, oltre un centinaio di opere che dimostrano la grandezza di una capitale artistica visitata da uno dei maggiori artisti del tempo. Le opere in mostra sono anche in grado non soltanto di confermare l’appellativo di Superba dato a Genova, dove Rubens soggiornò più volte tra il 1600 e il 1607, ma anche i suoi rapporti con il patriziato genovese, capaci di protrarsi anche dopo il ritorno ad Anversa del maestro.
Delle trenta opere di Rubens in mostra figurano diciotto autografi, insieme a dipinti usciti dalla bottega del maestro sotto la sua supervisione.
In mostra figurano anche dipinti di autori studiati da Rubens, quali il Tintoretto e Luca Cambiaso; anche di altri artisti che egli incontrò a Genova durante il suo soggiorno, quali Sofonisba Anguissola, Bernardo Castello, Frans Pourbus il Giovane e Aurelio Lomi, con i quali collaborò. Si tratta di ottanta opere, capaci di completare il racconto del contesto culturale e artistico della città ligure, nel periodo di massimo splendore, durante il suo viaggio in Italia che si protrasse tra il 1600 e il 1608.
Tra le opere di Rubens che fanno ritorno a Genova, da lui create su commissione dei più agiati e potenti dei genovesi, figurano il Ritratto di Violante Spinola Serra, appartenente al Faringdon Collection Trust, ritratto di una dama rimasta finora senza nome e poi riconosciuta grazie a studi recenti. È anche in mostra il San Sebastiano, proveniente da una collezione europea e ancora mai esposto in Italia, molto probabilmente commissionato a Rubens dal noto condottiero Ambrogio Spinola.
Per la prima volta risulta esposto anche un giovanile ‘Autoritratto’ di Rubens ventisettenne, che un collezionista privato ha offerto come prestito a lungo termine alla Rubennshuis di Anversa e che ritorna nel Paese dove fu eseguito, nel 1604.
Tre risultano i volumi pubblicati da Electa in occasione della curatela di Anna Orlando tra cui il catalogo a cura di Nils Butter, che presenta tutte le novità dovute alle nuove ricerche e gli aggiornamenti frutto della preparazione all’esposizione; la guida alla mostra, agile strumento per seguire il percorso di visita, e la guida “A Genova con Rubens” che accompagna nell’itinerario rubensiano alla scoperta di quei capolavori contenuti nei palazzi genovesi e nelle chiese che sicuramente Rubens ebbe modo di visitare.
La mostra “Rubens a Genova” rimarrà aperta fino al 22 gennaio 2023 a Palazzo Ducale
Lunedì ore 14-19, martedì mercoledì e giovedì ore 9-19, venerdì 9-21, sabato 10-20, domenica 10-19.
La biglietteria chiude un’ora prima.
Informazioni e prenotazioni: 0109861211