Parte dal basso, in una piccola bottega di un ciabattino di Torre del Greco, la carriera di Salvatore Ferragamo, per poi decollare qualche anno dopo ad Hollywood, dove diventa il calzolaio delle star.
Salvatore Ferragamo, da ciabattino a “calzolaio delle stelle”
Salvatore ha origini umili, nasce nel 1898 a Bonito, in Irpinia, undicesimo di quattordici fratelli. Ma sogna in grande e, dopo un apprendistato presso la bottega del calzolaio Luigi Festa, si trasferisce in America. Prima a Boston, dove uno dei suoi fratelli lavora in un fabbrica di scarpe. Poi si mette in proprio a Santa Barbara. Lì, nella sua bottega, ripara scarpe, ma ne crea anche su misura. Per affinare la tecnica di produzione, frequenta lezioni di anatomia, alla University of Southern California. Ed è allora che comincia le prime collaborazioni con il mondo del cinema. Infine sbarca a Hollywood, dove il suo Hollywood Boot Shop è meta di clienti del calibro di Gloria Swanson e Joan Crawford.

La prima celebrità a dargli fiducia è però Lottie Pickford, per la quale Salvatore crea il suo primo modello: una scarpa elegante in capretto marrone, con due piccole orecchie sul davanti. Dopo di lei arriva la sorella, Mary Pickford, dai piedi piccoli e bellissimi. Ferragamo accontenta ogni stella del cinema e inventa un modello diverso per ognuna di loro. Lui soddisfa i loro bisogni e capricci, loro lo rendono il più ambito nell’ambito calzaturiero.
Nel 1927 decide di tornare in Italia dove continua la sua attività a Firenze. La guerra ha causato enormi danni, reperire le materie prime è diventata impresa ardua. Ma è la necessità a ispirare Salvatore, che sperimenta e crea modelli in cellofania, sughero e diverse fibre autarchiche. Risale agli anni ’30 il modello di scarpa ortopedica, con suola in sughero. Lo presenta in anteprima alla Duchessa Visconti di Modrone, che, dopo un’iniziale diffidenza, finisce per consigliarlo a tutte le sue nobili amiche. La zeppa spopola, è bella, ma soprattutto è comoda. Ogni donna la desidera.
Salvatore muore nel 1960. La sua azienda conta ormai più di 700 dipendenti. La produzione non è più one-to-one, ma meccanizzata. A prendere le redini è la moglie Wanda, aiutata dai sei figli. Oggi sono loro a condurre il brand, che si è ampliato anche nel campo degli accessori, dell’abbigliamento e della profumeria. Nel 1995 al Palazzo Spini Feroni di Firenze è stato inaugurato il Museo Salvatore Ferragamo, dove è possibile ammirare oltre 10.000 modelli di scarpe.
La Rainbow per Judy Gardland

Molti sono i modelli creati da Salvatore Ferragamo che sono diventati celebri. Tra questi sicuramente il sandalo “invisibile” che gli valse l’Oscar della moda Neiman Marcus nel 1947. Ma ad essere rimasto impresso nell’immaginario di centinaia di donne è il sandalo arcobaleno, creato per Judy Gardland nel 1938, durante le riprese de “Il mago di Oz”. Il classico tacco alto è rimpiazzato dalla zeppa di sughero, la suola è rialzata dal plateau. La scarpa è ricoperta da ritagli di camoscio colorato. Nel 2018 la maison Ferragamo ha rilasciato una variante più sostenibile, lavorata in cotone organico, cucito a mano all’uncinetto.
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