Bocciato come stratega, Salvini riprova a fare il tattico. Le elezioni regionali in Umbria si avvicinano ed un successo del centro destra in un territorio “rosso” rappresenterebbe un balsamo per l’acciaccato leader leghista.
Costretto, per sperare di vincere, a recuperare un rapporto con Forza Botulino ed il Sultano di Arcore.
Una scelta che può pagare sul breve periodo, ma estremamente rischiosa. Perché il disgusto generale nei confronti di ciò che resta del partito berlusconiano è più che evidente. D’altronde i risultati elettorali sono impietosi per la corte del sultano ed i sondaggi sono ogni giorno più catastrofici. Ma anche i rimasugli possono servire, se ci si basa solo sulla tattica, sul risultato del momento.
Prima l’Umbria, poi Calabria ed Emilia Romagna. Se al centrodestra riuscisse l’en plein, per il governo nazionale rosso giallo ci sarebbero evidenti difficoltà. E forse è proprio ciò che vuole Renzi per avere una scusa per mandare a casa il governo dei modesti.
Però il triplete non è per nulla facile ed anzi è piuttosto improbabile. Ma allora la tattica salviniana di abbraccio al sultano rischia di trasformarsi in un nuovo errore strategico. Difficile fare i populisti alleandosi con chi vuole lo sfruttamento dei lavoratori. Difficile intercettare il voto di giovani sempre più attenti all’ambiente (senza essere gretini) quando ci si schiera dalla parte dei cementificatori. Difficile cambiare il modello culturale italiano quando si difendono gli interessi di Mediaset che distrugge la cultura italiana in nome del modello Usa.
Gli avversari della Lega non avranno difficoltà a far emergere queste contraddizioni, questi autogol a raffica.
Un gioco rischioso, quello di Salvini. Vincere in tre regioni o vedere drasticamente ridimensionata la Lega. Ma in caso di vittoria alle regionali, con quale programma si presenterebbe alle politiche il centrodestra? Populisti e sovranisti o moderati al servizio del padronato prenditore?