L’amministrazione a 5 Stelle ha sempre fatto del problema inquinamento e del problema rifiuti un cavallo di battaglia della propria campagna elettorale e del suo programma di governo. Le parole a volte sono una grande arma ma molto più spesso, invece, non risolvono i problemi. Al contrario, servono per nascondere l’inadeguatezza, se non la totale assenza, delle azioni di materiale intervento.

Il nuovo sistema di raccolta
San Donato è un quartiere della circoscrizione 4 di Torino, situato a nord-ovest dal centro della città e delimitato a nord dalla Dora. Negli ultimi mesi l’amministrazione ha avviato un nuovo sistema di raccolta dei rifiuti che ha portato alla creazione di diverse eco isole composte dai bidoni della raccolta differenziata (vetro, plastica, organico e indifferenziato). A queste eco isole, presenti all’interno del quartiere, il cittadino residente può facilmente accedere tramite una tessera elettronica che consente l’apertura dei bidoni della spazzatura.
San Donato ostaggio della sporcizia

Qualcosa però è andato storto. Mentre sulla carta l’idea poteva essere un’idea intelligente, se supportata con un adeguato piano di realizzazione, in realtà la sua attuazione ha creato problemi di sporcizia e degrado urbano difficilmente pronosticabili in origine e facilmente visibili a chiunque passi per la zona.

“La nuova modalità di raccolta rifiuti in zona bassa San Donato non sta dando assolutamente i risultati sperati. Al contrario sta provocando degrado, disagi ai residenti e massiccia presenza di rifiuti in ogni angolo della strada. La situazione è ormai inaccettabile” dichiara Raffaele Marascio, esponente di Fratelli d’Italia.
“Il problema è causato soprattutto dai nuovi bidoni dei rifiuti non recuperabili: per inserire i rifiuti al loro interno è infatti necessario fare due scatti. Moltissimi residenti però o non sono stati informati o hanno difficoltà nell’eseguire l’operazione, non riuscendo quindi a inserire rifiuti nel cassonetto e lasciandoli così per strada. Inoltre molto spesso i nuovi cassonetti sono posizionati a notevole distanza rispetto ad alcune abitazioni, il che crea non pochi problemi ad anziani e disabili. In più, la quantità di bidoni non è proporzionata alla popolazione del quartiere e questo porta ad un continuo accumulo di immondizia nelle vie’’, continua.

‘’I casi più preoccupanti riguardano via Ascoli, via Avellino, via Don Bosco e Corso Umbria, ma tutta la zona è interessata. Chiediamo che la situazione venga risolta al più presto, pensando ad un sistema di smistamento più semplice e incrementando i bidoni nella zona. Nel frattempo è però necessario che, almeno temporaneamente, siano intensificati i passaggi degli operatori ecologici, per porre un argine ad una situazione ormai intollerabile“, conclude Marascio.
