Forse a Torino qualcuno si sarà accorto, dopo aver letto il depliant diffuso dal Comune per pubblicizzare gli eventi della festa di San Giovanni, che tutta la parte relativa alla giornata di domenica 24 giugno è stata cancellata.
I giornali locali, con La Stampa in prima linea, non ne hanno parlato, forse per non “disturbare” le celebrazioni. E noi abbiamo scelto di fare la stessa cosa. Ma la faccenda vale però la pena di essere raccontata a bocce ferme, e a festa ormai archiviata.
Nei primi mesi di quest’anno, l’ufficio del comune che di solito si occupa di intrattenimento degli anziani (sic!), ha avuto l’incarico da parte dell’amministrazione pentastellata di organizzare una serie di interventi, musicali e no, per la domenica della festa, in attesa dello spettacolo dei droni che avrebbe concluso le celebrazioni. Spettacolo che andava a sostituire i tradizionali fuochi di artificio. Sul fatto che tale “sostituzione” sarebbe costata ben cinque volte di più dello spettacolo pirotecnico, si è già detto tutto e il contrario di tutto.
Ciò che non è trapelato è che, per gli spettacoli del pomeriggio, l’ufficio suddetto aveva emesso un bando in base al quale aveva selezionato alcuni gruppi musicali da alternare ad altri interventi.
Ma dopo una serie di incontri tra i responsabili del Comune, la Prefettura e la Questura, nei giorni a ridosso della festa, per la precisione martedì 19, tutto il programma della domenica pomeriggio è stato annullato per non meglio specificati motivi di sicurezza.
Certo i fatti del 3 giugno 2017 in piazza San Carlo bruciano ancora. Sono stati infatti emanate diverse comunicazioni della magistratura indirizzate a esponenti di Prefettura e Comune, compresa la sindaca Appendino. Ma resta comunque difficile da credere che le disposizioni relative alla sicurezza non fossero già note nel corso del mese di maggio. Mese nel corso del quale il Comune ha selezionato gli interventi, fatto stampare i volantini, contattato le ditte che dovevano montare il palco e l’impianto di amplificazione e pagato la SIAE.
Tutti soldi buttati, dal momento che, su indicazione della Prefettura il palco di piazza Castello doveva essere smontato entro le cinque di domenica mattina, proprio per motivi di sicurezza.
Poi, sul sito del Comune, tutta una parte del programma è stato frettolosamente cancellato e sostituito, altrettanto frettolosamente, con un nuovo calendario di interventi improvvisati all’ultimo momento.
Un tempo si sarebbe detto: “Bella figura da cioccolatai!”. Espressione che, come è giusto, non si usa più per rispetto a quei bravi professionisti che sono i produttori di cioccolato.