Alla fine devo cedere anch’io. Nonostante tutti i miei (buoni) propositi. Ma è diventato inevitabile, e prima che il Direttore mi faccia notare che non posso sempre parlare di Imbolc, druidi e poeti provenzali, che esistono anche altre cose, che c’è l’ attualità, insomma il gusto corrente… mi adeguo. E parlo di San Remo.
Cominciando da una cosa, secondo me, davvero scandalosa.
San Remo non esiste. Siì, avete sentito bene. Potete spulciare tutto il Calendario Romano, e tutti gli interminabili elenchi di santi, e un Remo non ce lo trovate. Né Santo, né beato.
Ora la cosa mi pare davvero straordinaria. Perché vi trovate un Santo Abbondio, vescovo del V secolo originario di Tessalonica, ma molto venerato in Lombardia e un San Galdino di Milano.. (inciso: da dove credete che li abbia pescati il Manzoni tutti quei nomi strambi? Dal calendario, mica ha dovuto far fatica…). E c’è una Santa Eulalia di Barcellona, martire sotto Diocleziano; una santa (o beata) Rosmunda che, per non farci mancare nulla, fu madre di Sant Auditore (sic!). E se spulciate bene trovate pure una Santa Cunegonda di Lussemburgo. Che fu anche imperatrice, perché moglie di Enrico II il Santo. Che almeno lui un nome normale ce lo aveva. Però immaginatevi cosa doveva essere quella corte. Tutta rosari e fioretti.
Comunque trovate tutti i Santi possibili e (in) immaginabili. Ma Remo no. Un San Remo non esiste. E io mi chiedo: ma nella bimillenaria storia della Chiesa, possibile che non vi sia mai stato un Remo che non dico facesse miracoli, ma che almeno fosse caritatevole, devoto, buono. Una brava persona insomma. In fondo hanno canonizzato un po’ di tutto. Gli ultimi Papi, in particolare. E, spesso, senza andare proprio a guardare il capello. Vista l’esigenza primaria di rievangelizzare un mondo sempre più materialista. Karol Woytila, tra i tanti, ha canonizzato frate Marco da Aviano, che aspettava da quasi quattro secoli. Ora a me il buon frate predicatore friulano sta di molto simpatico. Però, alla battaglia di Vienna contro i turchi del 1684, se non ricordo male benedisse la cavalleria polacca di Jan Sobieski, incitandola con parole di pace tipo “Uccideteli tutti, Dio lo vuole!”. E poi pare che si sia unito alla mischia con molto entusiasmo… Woytila, come ricorderete, era polacco. E anche a lui il nostro bellicoso cappuccino piaceva, e molto. Così… Sugli altari.
E poi ve ne sono di santi ancor più discutibili quanto a biografie personali. Anzi si sussurra che Bergoglio stia pensando di elevare agli altari Bill Gates, noto benefattore dell’umanità. Però ostano due particolari. Primo Gates non è propriamente cristiano, e tantomeno cattolico. Che per Francesco, notoriamente di manica larga in queste questioni, sarebbe problema facile da aggirare. Però è in vita.. Anzi l’ottimo Bill sembra non avere alcuna intenzione di schiattare a breve. E questo, beh, è proprio insormontabile.
Comunque tutto questo per dire che si sono fatti santi di tutte le risme colori e nomi… Ma un Remo no. Non lo si è trovato in venti secoli. E la cosa mi sembra inconcepibile. E profondamente ingiusta.
E il paese di Sanremo? La ridente cittadina in provincia di Imperia, famosa per la sua sontuosa produzione floreale? Perché si chiama così?
Ecco, altra cosa assurda. Perché Sanremo in realtà è San Romolo. La città, infatti, ha preso nome da un vescovo di Genova, che in effetti, ne è ancora il patrono titolare. Però i popolani erano usi abbreviare il nome in Romu. E, da buoni liguri, Romu lo pronunciavano Roemu o giù di lì. Quindi San Remo, alla fine. Con una lunga diatriba, durante il ventennio, se si dovesse scrivere San Remo o Sanremo. Che vide contrapposti podestà e prefetto. Perché, evidentemente anche allora di gente che non aveva un tubo da fare, la vita pubblica pullulava.
Comunque, concludendo San Remo non esiste e non è mai esistito. È solo un errore di pronuncia…
Come? Mi sembra sentire dire a qualcuno. Pensi davvero di cavartela così? E di tutto il resto non parli? Non dici nulla di Achille Lauro?
Beh sarebbe un discorso lungo. E certo lui di errori ne ha fatti. Ma aveva una grande personalità. Ed è stato un grande sindaco, odiato dagli intellettuali. Ma molto amato dal popolo napoletano… E poi, direttore, lo sai che io ho sempre avuto simpatie monarchiche.
Facciamo così. Del Comandante Achille Lauro magari parlo la prossima volta. Più diffusamente. Anche perché ora non capisco che c’entri con San Remo..
1 commento
Forse c entra in quanto ad altri generi di battesimi,quelli di navi ancora non inclini ad inchini alla maniera di uno Schettino, dinanzi a lidi dove non resta più alcuna concordia neppure sul fondo.