È il Santo più nominato di questo periodo. Nominato invano, però. Perché ben pochi sanno chi davvero sia questo San Silvestro Papa, che, sul Calendario Romano, occupa l’ultimo giorno di Dicembre. Ovvero l’ultima casella di quel gioco dell’oca cosmico che è, in fondo, lo scorrere dell’anno.
Il Silvestro in questione, per la Chiesa Cattolica, è naturalmente Silvestro I, papa deceduto nel 335, le cui spoglie riposano, secondo tradizione, nell’omonima chiesa romana, poco discosta dalla ben più nota, oggi, Galleria “Alberto Sordi”.
Fu il papa del Concilio di Nicea. Ma non vi prese parte, ché quelli erano gli anni in cui Costantino il Grande stava trasformando l’impero Romano usando, come strumento, proprio la nuova fede cristiana. E faceva e disfaceva tutto lui. Anche sulle diatribe teologiche con Donatisti e Ariani… Insomma il buon papa Silvestro, personaggio alquanto insignificante, contava come il due di coppe. Quando la briscola sta a bastoni…
E gli hanno dedicato l’ultimo giorno dell’anno. Che per la Chiesa non è una festa. Anzi, si sono sempre guardati con sospetto i banchetti, i fuochi e le veglie per salutare l’anno nuovo. Sapevano troppo di residui di paganesimo…
Tuttavia, io ho sempre avuto un sospetto… per carità, infondato, quasi una fantasia.. Però, ho sempre avuto la sensazione che il Silvestro dell’ultimo dell’anno sia Silvestro II, ovvero Gerberto di Aurillac. Papa dal 999 al 1003. Figura tutt’altro che scialba… Filosofo, teologo, politico raffinato – grande sostenitore degli Ottoni, la Casa di Sassonia – e ancora scienziato, matematico, musicista inventore… Basti pensare che qualcuno gli attribuisce l’aver introdotto in Europa l’uso dei numeri arabi. Non si sa se sia vero, però Gerberto, che era stato a lungo in Catalogna, con gli arabi aveva studiato. E non solo matematica e geometria…
Tuttavia a lui, a Silvestro II, non è mai stato possibile dedicare un giorno calendariale. Perché sul Calendario ci vanno i Santi. E Gerberto Santo non è, e neppure Beato. Anzi, intorno a lui si è, nel tempo, tessuta una sorta di leggenda nera…
Già in vita veniva guardato con un certo sospetto. Troppo colto, e in discipline… strane. A farla breve si sussurrava che fosse un mago. E dopo la morte, cominciò a diffondersi la voce di un suo patto col Diavolo. Che gli avrebbe dato la conoscenza in cambio dell’anima… La leggenda dilagò negli anni. Nei secoli addirittura, tanto che, con la Riforma, verrà ripresa da predicatori e polemisti protestanti come riprova che la Chiesa di Roma era sempre stata governata da Satana…

Storie vecchie, si dirà. Gerberto era probabilmente solo troppo colto per quei quattro caproni dei chierici romani. Di cui, per altro, aveva combattuto con durezza il lassismo e il malcostume imperante…
Però, vedete, a me piace pensare davvero a Silvestro II come al Papa Mago. Al quale, si dice, fosse attribuito anche un Grimonio, naturalmente non pervenutoci. E forse esistito solo in una immaginaria Biblioteca di Babele…
E mi piace pensare che avesse davvero stretto un patto col Diavolo. Probabilmente un diavolo arguto e simpatico come il Mefistofele di Goethe. Visto che, poi, la leggenda di Gerberto sembra davvero anticipare, per molti tratti, quella del Dottor Faust…
E mi piace, anche, immaginare, nella notte di San Silvestro, che il fantasma di Gerberto esca dal suo sepolcro in San Giovanni in Laterano, una delle Arcibasiliche più belle di Roma, e si aggiri, poi, per il suggestivo Rione Monti e la limitrofa via Merulana, non lontano dai Mercati di Traiano e da ciò che resta della Domus Aurea di Nerone. Un intrico di vie e budelli, dove si affacciano trattorie tipiche, nei luoghi di antiche taverne. E dove si può scoprire una botteguccia di libri usati, specializzata però in occultismo magia, astrologia… Una Roma che, ormai, non esiste più, certo, ma che io ricordo dagli anni lontani in cui vi venivo per lavorare alla mia tesi di laurea…
Insomma una Roma fantasma. E popolata di fantasmi. Soprattutto in certe notti. E sopratutto in queste notti, con i locali chiusi e la gente tappata in casa a cullarsi nella sua paura… E Roma, allora, ritorna di proprietà dei suoi antichi fantasmi, gli unici capaci ancora di vivere…

Bene, me lo immagino Gerberto che si aggira nella sua città. Magari conversando con il vecchio amico, il diavolo. Su uno dei temi che, a quanto sappiamo, maggiormente lo interessavano da vivo. Il Tempo. Il suo scorrere e il modo di calcolarlo. Tant’è che si sarebbe dedicato anche all’invenzione di Orologi a polvere e ad acqua…
Perfetto per quel momento di transizione che è la mezzanotte del 31 dicembre.
Bene. Buon San Silvestro a tutti. Silvestro II, naturalmente…