Tirrenia cancella la rotta Cagliari-Civitavecchia. Alitalia chiude a metà ottobre e non si sa quali voli verranno garantiti successivamente. La “continuità territoriale”, che spetta di diritto alla Sardegna, diventa un optional. O forse un fastidioso orpello da cui liberarsi il più in fretta possibile. D’altronde già ora è una buffonata. Uno sconto offerto solo ai sardi che devono recarsi in Continente è solo una mancia per tener buona la popolazione dell’Isola. Ma, nei fatti, è una presa in giro. E lo sarà anche con la possibilità di un accordo provvisorio sia per gli aerei sia per il traghetto.
Perché “continuità territoriale” dovrebbe essere un concetto valido per tutti gli italiani che si muovono per l’intero territorio dello Stato. Ed i prezzi folli per i viaggi in aereo o in nave non rappresentano una garanzia di continuità. Perché le “tariffe civetta” di alcune compagnie aeree si scontrano poi con una realtà fatta di moltiplicatori della tariffa se si viaggia con il bagaglio o se ci si ostina a respirare durante il viaggio.
Non va certo meglio con i traghetti, perché l’auto al seguito diventa un lusso, pretendere di dormire in cabina ha un costo da hotel 5 stelle, affittare un’auto al momento dello sbarco dalla nave o dall’aereo spinge a diventare un seguace dei gretini (peccato che il trasporto pubblico sia ridicolo e continuerà ad esserlo con i nuovi, modesti, interventi ferroviari). Una politica tariffaria complessiva che certo non favorisce il turismo, ed ancor meno i viaggi nei periodi meno canonici.
Pochi anni orsono, di fronte ad episodi analoghi, si era ipotizzata la creazione di una compagnia di navigazione regionale. Così come la Regione avrebbe potuto sognare qualche accordo con compagnie aeree. Ovviamente non se n’è fatto nulla, come sempre. E non si è fatto nulla per promuovere decentemente l’immenso patrimonio archeologico dell’Isola. Non si è fatto nulla per far conoscere il patrimonio culturale e tradizionale. Si discute e si litiga sul Billionaire, non sulle montagne di alghe accatastate sulla spiaggia a poche centinaia di metri dal locale di Briatore.
Si discute, inutilmente, di continuità territoriale via aereo che è poi limitata a Roma e Milano a dimostrazione che ministri e funzionari vari, durante le ore di Storia alle elementari ed alle medie, erano tutti assenti. Se no avrebbero scoperto che sono esistiti profondi legami storici tra Sardegna, Piemonte e Liguria. E che le comunità di origine sarda sono più numerose a Torino che a Milano. Forse bisognerebbe spiegarlo anche a chi malgestisce lo scalo aereo di Caselle.
Così come bisognerebbe spiegare, ai sardi ed a Roma, che nella vicina Corsica i movimenti indipendentisti hanno ricominciato a protestare e ad “avvertire”. Perché a forza di non essere ascoltati, qualcuno si innervosisce..