Scandalo ad Amici, la trasmissione di Canale 5 creata e condotta da Maria De Filippi. Una finale con due ballerini e due cantanti che, a differenza del passato, non sono cloni del modello banale imperante. Ragazzi che sanno ballare suscitando emozioni grazie a qualità e studio. Cantanti con voci finalmente potenti.
Vince Alberto Urso, un tenore, ma avrebbe potuto benissimo vincere Giordana, cantautrice che non scrive le solite scemenze e che interpreta con forza i suoi testi di qualità.
Il governo del cambiamento non è riuscito a modificare alcunché nel panorama televisivo, ma il panorama ha iniziato a mostrare segni di mutamento autonomo. Non è il caso di illudersi, ovviamente. I Formigli, i Fazio, le Gruber restano al loro posto. Le vaccate come Il Grande fratello scemo o l’Isola degli sfigati non vengono eliminate. Barbara D’Urso è sempre lì, la Toffanin pure. Floris non si schioda.
Però se persino Amici scopre la necessità di qualità, vuol dire che esiste ancora un briciolo di speranza. Certo, la De Filippi non rinuncerà a quella roba squallida che è Uomini e Donne, non ci si potrà aspettare correttezza ed imparzialità da Mentana e Buonamici, qualcuno continuerà ad intervistare Walter Nudo e maggiorate fisiche con cervello ridotto.
Ma, forse, nell’Italia “pizza e mandolino” si può ripartire dalla musica di giovani che non confondono il canto con l’emissione di rumori corporali, che non scrivono testi melensi da sussurrare con voce omologata. Biodiversità nel mondo della canzone, può essere un segnale incoraggiante.