Le intromissioni di deux petites idiotes nelle vicende italiane sono il sintomo evidente delle difficoltà della Francia a livello interno ed internazionale. Si batte la sella per non battere il cavallo, secondo un antico detto popolare. E, per la Francia, l’Italia è la sella mentre la Germania è il cavallo. Perché il vero problema dell’Esagono – o perlomeno il primo dei tanti problemi – è rappresentato dai rapporti con Berlino. Lo spento Scholz non sarà un’aquila ma è comunque riuscito a capire che la guerra di Biden e Zelensky è rivolta non solo contro la Russia, ma anche (e forse soprattutto) contro la Germania.
Con la consapevolezza che stroncando Berlino, e distruggendo l’economia tedesca, si annichilisce l’intera Europa. Certo, la risposta corretta sarebbe stata rappresentata da una maggiore coesione europea con un ruolo autonomo rispetto a Washington. Ma con la penosa Ursula Von Der Leyen, con i servi sciocchi di Bruxelles, con i maggiordomi ai vertici dei vari governi europei, non c’erano speranze. Dunque la Germania ha deciso di far da sola per difendere il proprio popolo. Con Merkel sarebbe anche riuscita a dialogare con Putin arrivando ad una pace o, almeno, ad un cessate il fuoco. Scholz non è in grado di farlo e si accontenta dei miliardi a sostegno dell’economia tedesca.
Ma questo crea un baratro con Parigi che non ha la forza finanziaria per una simile operazione. E che assisterà impotente alla tenuta dell’economia tedesca mentre il popolo francese starà al freddo ed affronterà la crisi delle attività produttive. Una crisi meno dura di quella che colpirà l’Italia grazie agli atlantisti ed ai mercanti di armi. Ma ai francesi poco importa degli italiani. Loro si confrontano con i tedeschi e patiscono la propria inferiorità.
Che si aggiunge ai disastri nella politica estera in Africa. Il colpo di stato in Burkina, con il successo dei militari filo russi, è solo l’ultimo degli insuccessi transalpini nel Continente Nero. Incapace di contrastare l’Isis, incapace di gestire i rapporti con i governi africani, Macron arretra e vede sgretolarsi il ruolo tradizionale di Parigi nelle ex colonie. D’altronde le priorità dell’Eliseo oscillano tra le regole per i monopattini ed i diritti delle minoranze sessuali. Non a caso le deux petites idiotes hanno dichiarato che loro due vigileranno sul rispetto di questi diritti in Italia. In attesa di spiegarci come parcheggiare i monopattini.
Ovvio che con questa ampia visione strategica il ruolo di traino europeo della Francia venga messo in discussione. Ovvio che non abbia alcun senso un rapporto forte e privilegiato tra Berlino e Parigi. Ovvio che non abbia alcun senso un’Europa il cui destino comune si basa sui bagni separati per ogni genere sessuale e sull’utilizzo dei monopattini.