È il punto più basso della storia del Torino. Sette goal a zero, in casa, non si erano mai visti. Un’umiliazione peggiore rispetto persino alle retrocessioni in serie B. Peggio del fallimento.
Perché l’accoppiata Cairo-Mazzarri ha dimostrato non solo la totale incapacità ma anche la totale mancanza di prospettive, di obiettivi di rilancio.
Sette a zero è il risultato di una campagna acquisti fallimentare in estate e che sta proseguendo a gennaio. Vendere Bonifazi e tenere Djidji e Bremer significa non capire nulla ed essere in malafede. Le due cose insieme. D’altronde Bonifazi aveva richieste e gli altri due no, dunque braccino Cairo ha pensato bene di far cassa. E la farà ancor di più ed ancor meglio in estate quando la sua mancanza di progetti seri spingerà all’addio i pochi giocatori di alto livello, da Belotti a Sirigu. Perché restare in una società che ha scelto l’allenatore in grado di garantire il gioco più noioso di tutta la serie A?
L’Atalanta, che ha asfaltato l’ex Toro trasformato in un noioso bue, ha affrontato l’Europa con intelligenza, investimenti, gioco. Ha incassato sconfitte ed ha imparato, tanto da passare il turno. E ciò che ha imparato lo ha riversato anche in campionato.
Il Torino di Cairo e Mazzarri ha scelto di non investire per l’Europa League ed è uscito già nei preliminari. Non ha imparato nulla ed ha buttato un sacco di soldi solo dopo l’eliminazione per un acquisto del tutto inutile.
Come sono inutili tutti i giocatori voluti da Mazzarri, in difesa ed a centrocampo. Ha voluto la quantità ed ha eliminato ogni accenno alla qualità. I giocatori con la capacità di ragionare, di impostare il gioco, di inventare qualcosa, a Mazzarri non piacciono. Solo muscoli e poco cervello.
Dopo un 7 a 0 un allenatore con un briciolo di dignità avrebbe dovuto dimettersi. Un presidente con un briciolo di decenza avrebbe dovuto licenziarlo. Invece si prosegue in attesa del prossimo disastro. Mentre i tifosi escono dallo stadio e si limitano a contestare la coppia senza dignità.