Con che faccia Maurizio Fugatti si ripresenterà per la presidenza della Provincia di Trento se, come pare, non riuscirà a garantire a Baselga di Pinè la realizzazione del palazzetto per ospitare le gare di pattinaggio veloce alle Olimpiadi invernali del 2026? Era un motivo di vanto, la pista olimpica. Era una promessa che doveva essere mantenuta. E adesso si scopre che costa troppo? Che non si è pensato ad un utilizzo adeguato per gli anni successivi? Complimenti, Fugatti!
Probabilmente la bocciatura del progetto arriverà la prossima settimana. E, dunque, occorre correre per poter offrire a Baselga qualche compensazione perlomeno decente. Perché un evento olimpico ha comunque una risonanza mondiale, anche quando si tratta di una disciplina che può contare su un numero non sterminato di atleti, in Italia.
Visibilità per Baselga, piccolo centro affacciato sul lago, sull’altopiano di Pinè. E visibilità per tutto il Trentino, altrimenti schiacciato tra la veneta e mondana Cortina ed un Sud Tirolo che gode sempre di una immagine di bellezza ed efficienza. Con il risultato, non proprio entusiasmante, che spesso anche gli ottimi vini trentini vengono considerati sudtirolesi.
È evidente che le compensazioni per Baselga devono arrivare subito, nel momento stesso in cui dovesse essere annunciato il trasferimento delle gare all’Oval di Torino che le aveva ospitate alle Olimpiadi del 2006. Non basterà certo qualche gara internazionale organizzata occasionalmente, un progettino raffazzonato per tener buoni gli abitanti inferociti e con piena ragione, una comparsata in qualche trasmissione televisiva in orario sfigato.
Servirebbe un colpo di genio di Fugatti e Malagò. Improbabile. Ma se non dovesse arrivare nulla di decente, servirebbero almeno le dimissioni di chi non ha saputo gestire un progetto che andava molto al di là delle proprie capacità.