Se resti fermo non guadagni. Se ti metti in marcia rischi di pagare più di quanto incassi. Per gli autotrasportatori italiani la situazione non è per nulla rosea. Greggio alle stelle, carburanti a prezzi insostenibili anche perché la quota scippata dal Fisco è sempre a livelli record. Risultato? Blocco dei camionisti in Sicilia, in Campania. Sino a Ravenna. E le prospettive, con le geniali sanzioni contro la Russia, non sono proprio incoraggianti.
Ma il problema non è solo dei camionisti. Perché la lungimirante politica dei parlamentari e dei governi al servizio degli Agnelli aveva portato a penalizzare il sistema ferroviario nazionale (colpevole di essere stato potenziato durante il Ventennio) per favorire a dismisura il trasporto su gomma. E, senza Tir e camion, la stragrande maggioranza delle merci non viaggia. Con il risultato di bloccare le vendite di prodotti agricoli ed industriali che non possono venire consegegnati. Aziende che non vendono, dunque non producono, dunque lasciano a casa i lavoratori.
E, sul fronte opposto, altre aziende che non possono lavorare poiché mancano componenti, famiglie che devono rinunciare ad acquisti magari indispensabili, prezzi che lievitano ulteriormente. La strategia dei burattinai di Biden per annientare l’economia europea sta funzionando. Bisogna solo capire se gli atlantisti sono complici o non hanno capito una cippa.
Più probabile che siano complici, visto che non stanno facendo nulla per affrontare la situazione. Mino Giachino ricorda quando, con il prezzo del greggio ben oltre i livelli attuali, era riuscito a scongiurare il blocco degli autotrasportatori. Andando incontro alle loro richieste più condivisibili e più accettabili sotto l’aspetto economico. Ora, invece, sembra che il governo dei Migliori non veda l’ora di applicare ai camionisti italiani la ricetta del democratico canadese Trudeau: congelamento dei conti bancari, sospensione delle licenze, affidamento dei figli ai servizi sociali.
In fondo dopo l’emergenza continua imposta per la pandemia, ora si può passare allo stato di emergenza per la guerra in Ucraina. Vietando ogni protesta, ogni sciopero ed ogni manifestazione. Perché ce lo chiede la Nato..