La Cgia di Mestre (artigiani) riprende la consueta polemica sulla mancanza di figure professionali richieste dagli imprenditori. E fa eco la Confcommercio di Forlì sostenendo che sono inspiegabili le dimissioni di massa che hanno colpito il settore. Non uno che provi a fare un briciolo di autocritica sulle retribuzioni, sugli orari, sulla qualità del lavoro, sui rapporti tra proprietari e dipendenti.
In realtà gli artigiani, pur senza autocritica, assicurano di voler cambiare i rapporti di lavoro all’interno delle aziende. Accettando persino, quando è possibile, lo smartworking. Una rivoluzione, per la mentalità della categoria. Magari, col tempo, si arriverà addirittura a capire che gli apprendisti sono esseri umani, che i dipendenti hanno la cattiva abitudine di vivere in abitazioni che hanno un costo in termini di affitto o di mutuo, che osano persino alimentarsi più volte al giorno.
Ma non si può pretendere che si capisca tutto in un colpo solo.
Lo stesso vale per le associazioni dei commercianti che non capiscono i motivi delle dimissioni di massa proprio mentre finisce il reddito di cittadinanza. Però sono in buona compagnia. Perché il ministero non capisce le ragioni che spingono i docenti a rifiutare le cattedre nelle scuole delle città del Nord. Solo perché con gli stipendi da prof non si riesce a pagare un affitto, le bollette, il cibo e, magari, persino un aggiornamento professionale individuale o addirittura una serata di divertimento.
Insomma, apprendisti e dipendenti artigiani, camerieri e cuochi, maestri e professori avrebbero la pretesa di andare in vacanza d’estate, di andare in pizzeria una volta al mese, di condividere un cucchiaino per spartirsi un dolce in due. Pretese assurde, secondo il cognato ministro miracolato. La qualità si paga e tutte queste figure professionali non possono permettersi di pagare la qualità. E tantomeno farsi pagare come se svolgessero un lavoro di qualità.
Nel frattempo Eurostat sottolinea che l’Italia è in fondo alle classifiche per l’occupazione dei laureati. Che meraviglia il made in Italy..