Giugno? Un disastro. Luglio? Decisamente male. Agosto? Pronti a ricevere disdette in massa. Saranno felici i catastrofisti televisivi, gli esperti in chiacchiere trasformati in scienziati. Il terrorismo mediatico ha colpito ancora e colpirà ulteriormente nelle prossime settimane. Poco importa se i vaccinati, per stessa ammissione dei menagramo tv, non muoiono più e non finiscono nemmeno in rianimazione. Il terrore sparso dai sedicenti scienziati è più forte delle rassicurazioni dei medesimi scienziati.
Dunque anche per quest’anno le vacanze si fanno il prossimo anno. Pare quasi il tormentone di una squadra impegnata in Champions League. E con queste premesse non è che si prepari una stagione turistica invernale particolarmente serena. La prospettiva è di riservare lo sci solo ai ricchi che potranno permettersi di affrontare rincari consistenti per compensare il numero ridotto di appassionati ammessi sugli impianti di risalita.
Gli altri saranno felici di lavorare senza vacanze, senza riposi. Un dovere morale, spiegherà qualcuno. Il dovere morale di rendere economicamente accessibili gli sport della neve, però non esiste. È una sfida a chi resiste di più. Psicologicamente, economicamente, fisicamente. La negazione dello sport, del sole, del mare, dell’aria pulita delle montagne ha conseguenze sul fisico, sulla salute. Correre in mezzo al traffico delle città non è proprio come correre in un bosco. Ma forse i menagramo con l’aureola di scienziati non lo sanno.
Forse non sanno che l’Italia non può permettersi un altro anno di ristori, di soldi regalati alle diverse categorie, di soldi sprecati per i renitenti alla vanga sdraiati sul divano. Ma l’alternativa è far chiudere definitivamente la maggior parte del comparto turistico nazionale. Che vale il 15% del Pil. E che ha ricadute anche sugli altri settori.
Ma il terrorismo mediatico non conosce tregua. Da “senza tregua per il comunismo” a “senza tregua per la distruzione dell’Italia”. In fondo quelli di adesso sono i nipotini di quelli di prima. Quando non sono le stesse persone che hanno abbandonato la chiave inglese per prendere in mano un bisturi e poi un microfono,