Domani uscirà anche in Italia l’atteso “Serotonina” il nuovo romanzo dello scrittore francese Michel Houellebecq.
In Francia, dove è uscito già lo scorso 4 gennaio con una tiratura iniziale di ben 350.000 copie, era il libro più atteso dell’anno, e già sono previste in questi giorni diverse edizioni in una ventina di lingue.
In Italia non è stato edito dal tradizionale editore che aveva pubblicato tutte le sue opere, vale a dire Bompiani, ma dalla Nave di Teseo, al prezzo di 19 €.
Come era già successo per il precedente “Sottomissione”, uscito nel mese di gennaio del 2015 (e che in Francia uscì lo stesso giorno dell’attentato al settimanale satirico Charlie Hebdo) , anche questa nuova opera dell’autore di romanzi di successo come “Le Particelle Elementari” e “Piattaforma nel centro del mondo” non mancherà di suscitare roventi polemiche e discussioni.
Secondo una battuta riportata dalla rivista “Le Temps”, l’agente dello scrittore, François Samuelson, lo avrebbe messo in guardia prima della pubblicazione: «Avrai le femministe addosso!».
Houellebecq, esperto nell’arte della provocazione, ha replicato: «Sono meno pericolose degli islamisti!».
Secondo le anticipazioni della stampa d’Oltralpe, nelle 350 pagine di “Serotonina” ci sarebbe la prefigurazione della rivolta dei gilet gialli e la rabbia del ceto medio francese.
Secondo la scheda editoriale di Flammarion c’è una critica della società attuale nello splendore di uno sguardo nichilista sullo sfondo di una Francia in crisi, come lo è l’Unione europea, ed anche di un uomo ormai maturo e insoddisfatto della sua vita morale e sessuale.
Protagonista è Florent-Claude Labrouste, un ingegnere di 46 anni, che versa in uno stato di depressione: si cura a base di Captorix, un antidepressivo che rilascia serotonina, nella speranza che il neurotrasmettitore fondamentale per il nostro benessere psicofisico, noto anche come “ormone del buonumore e della felicità”, produca i suoi benefìci.
E invece su di lui continua ad avere tre effetti avversi: nausea, perdita di libido e impotenza.
Per cercare di alleviare il suo stato di crisi, Labrouste torna alle sue radici in una Francia rurale profondamente colpita dalla globalizzazione e vittima delle politiche agrarie dell’Unione europea.
Attraversando la Normandia, Labrouste si imbatte negli agricoltori che scendono in piazza e bloccano le autostrade. Nelle pagine di Houellebecq la Francia sta affondando, l’Unione europea sta affondando, ed anche la vita di Florent-Claude, senza una direzione precisa, sta affondando.
“L’amore è un’entelechia”: Houllebecq usa il termine aristotelico per designare la realtà che ha raggiunto il pieno grado dello sviluppo.
Ma ogni medaglia ha il suo rovescio: infatti, per il protagonista, il sesso è una catastrofe. E neppure la cultura è più un’ancora di salvezza, neppure se si ricorre a grandi autori classici come Marcel Proust o Thomas Mann.
I romanzi dello scrittore francese sono sempre destinati a far discutere: nell’ultimo immaginava la presa del potere nella Francia del 2022 da parte del partito musulmano dopo il trionfo alle elezioni presidenziali.
Ma siamo certi che anche quest’ultimo lavoro non passerà inosservato.