“Scusi, prof.” sono gli ultimi giorni di scuola. Maggio è, finalmente, esploso, nella luce e nei colori. Fa caldo, e l’atmosfera, in classe, è decisamente sonnolenta. Oramai i programmi sono stati, per lo più, chiusi. Sempre che si possa dire, e illudersi, che siano stati davvero svolti… Più che spiegare, parlo… Cercando di suscitare un minimo lampo di interesse. Una favilla di curiosità… Senza molti risultati, per ora. Poi, all’improvviso…
“Scusi prof.” gli occhi sono sempre quelli. Maliziosamente allegri. E sorride. Perché col caldo molti, se non tutti, hanno abbassato le mascherine. La bruna di Terza.
“Posso chiedere una cosa che, con la sua materia, con italiano, non c’entra?”
Certo. Dimmi pure.
“Ecco, è una cosa di inglese… Non proprio del programma. Ma mi ha incuriosito. Perché ho letto sul giornale di mio padre.. Su Shakespeare…”
Ahi… mi viene un sospetto. E credo di sapere di che giornalone si tratti… se ne sta facendo un gran parlare da un paio di giorni…
” Allora, prof. Ho letto che Shakespeare andrebbe corretto, cambiato… perché è… razzista, maschilista, omofobo… quelle robe lì insomma…”
Sì, l’ho letto anch’io…
Sorride.
“Ecco, volevo sapere… lei che ne pensa?”
“E che vuoi che ne pensa? Er proffe è maschilista vero… uno de noantri..” risate dei coatti. Il Boro è sceso in campo.
Però sorrido. È fine anno… e di un anno…
Dunque, prescindendo dalle boutade fuori luogo (occhiataccia al Boro che se la ride compiaciuto) penso che queste siano, come si dice a Oxford, delle… mostruose caxx…
Credo che le risate siano giunte sino il Presidenza. Quasi 500 metri di distanza. Pazienza… come dicono loro: co ce Vò, ce Vò…
E lo sono perché chi dice certe cose Shakespeare non lo ha mai letto. E neppure visto, manco in una versione a cartoni animati…
Vedete, certo il suo teatro e la sua poesia sono legati anche al tempo, al mondo, agli uomini per cui scriveva. E riflettono un’epoca con la sua concezione della vita e delle relazioni umane. Un’epoca diversa, sotto taluni profili molto diversa dalla nostra…
“E quindi piena di pregiudizi, no prof.?” respiro a fondo. Poi..
Pregiudizi? Sì, certo, ne avevano. E li aveva anche Shakespeare, naturalmente. Come sempre gli uomini ne hanno avuti. Anche i massimi geni. Però non credere che noi, l’epoca nostra, se ne sia esenti… Anzi.
“Ma prof. noi, oggi, noi moderni dico, siamo più… aperti. Meno razzisti… O no?”
Dunque, vediamo un poco le cose. Così per ordine. Se si è superficiali, “Il mercante di Venezia” appare come opera virulentemente antisemita. Shylock è un personaggio per certi versi, mostruoso. Ed è ebreo… Però, è anche grande. Una figura drammaticamente titanica. Malvagio, forse. Ma capace anche di commuovere, quando, nel famoso monologo, rivendica il fatto che anche lui, ebreo e disprezzato, è fatto di carne e sangue. Della sostanza degli altri uomini….
S’è fatto silenzio. Ascoltano. Solo il rumore di una moto, in strada, mi costringe a una pausa. Breve.
Poi prendiamo Otello. Il Moro di Venezia. È violento, passionale. Istintivo. Accecato dalla gelosia. Ed è negro, certo.
“Ma prof.! Non si deve dire così!” la glaucopide. Sorrido.
Vedi “negro” deriva dal latino. Niger, che vuol dire nero. È italiano, corretto. E non vi è nulla di offensivo. Senghor, il più grande poeta africano, e Presidente del Senegal, rivendicava con orgoglio di essere negro. E definisce la sua “poesia della negritudine”…
Comunque Otello è anche una figura grandiosa. Un uomo che ama, odia , soffre con passione. Non riducibile ad uno stereotipo razziale…
“Ma le donne prof.? Non vengono viste come inferiori in Shakespeare?”
La bruna appare davvero interessata anche molti, quasi tutti in classe. Persino il Boro, anche se accenna un
“Perché siete inferiori..” guadagnandosi un’occhiata indignata dalla glaucopide…
Le Donne. Beh, Caterina, la bisbetica, che tiene testa a tutti gli uomini. E che, certo, alla fine viene domata. Ma solo perché lei ha deciso di ammansirsi. Per amore. E Giulietta. Poco piu che una ragazzina. Potrebbe essere una di voi. Ma, innamorata, sfida tutte le convenzioni, gli odii, la sua stessa famiglia. E giunge sino a morire per restare fedele a Romeo. E, soprattutto a se stessa…
E Lady Macbeth. Rosa dall’ambizione. Che fa del marito il suo strumento. E che poi precipita nell’abisso del rimorso…
E potrei continuare.. (ma suona la campanella)… Vi sembrano ritratte come inferiori queste Donne?
Sto uscendo
“Scusi prof.” è la glaucopide questa volta “Ma allora Shakespeare è moderno. Non aveva pregiudizi?”
Mi fermo sulla porta.
No pregiudizi he aveva. Come tutti. Ma era un genio. Ed ha saputo rappresentare tutti gli aspetti dell’anima umana.
Quelli che lo criticano oggi… hanno molti più pregiudizi… E, certo, geni non sono…
” So’ solo quatro cojoni..” il Boro si è preso l’ultima battuta. Come… in una commedia…
Esco.