Sono molti gli studiosi che mettono in dubbio che William Shakespeare sia il reale autore delle opere che gli sono state attribuite. Altri addirittura sostengono che non sia mai esistito e che il suo sia uno pseudonimo per celare il vero autore. Tra i candidati Francis Bacon, Christopher Marlowe e l’italiano Giovanni Florio.

I dati biografici certi di Shakespeare
William Shakespeare nasce a Stratford Upon Avon il 23 aprile del 1564, lo stesso anno di Marlowe. La sua vita però, al contrario di quella del coetaneo, procede tranquilla e senza scandali di alcun tipo. Il padre era sindaco di Stradford. Sempre nella piccola cittadina compie i suoi studi alla grammar school, in cui impara anche un po’ di latino e greco. All’età di diciott’anni , nel 1528, sposa Anne Hathaway, di otto anni più grande di lui. Dalla donna avrà poi tre figli, due femmine e un maschio.
Negli anni Ottanta si trasferisce a Londra per cercar fortuna. E sembra che questa non tardi ad arrivare, vista l’invidia dei suoi detrattori contemporanei. In particolare, il drammaturgo Robert Greene lo definisce “una cornacchia venuta dal nulla“. Inizia a lavorare come attore, ma dal 1594 scrive per la compagnia del Lord Chamberlain’s Men (poi King’s Men dal 1603). Già nel 1599 ha raccolto abbastanza fondi per finanziare la costruzione del Globe Theatre. Grazie ai suoi investimenti acquista una casa a Stratford Upon Avon, chiamata New Place, dove ritorna a vivere nel 1611 con la famiglia fino al 23 aprile 1616, giorno della sua morte.
Per quanto riguarda le opere, si fa riferimento al cosiddetto First Folio, pubblicato nel 1623 da due attori della compagnia di teatro. Questo perché non esistono manoscritti shakespeariani: al tempo non si scriveva per la pubblicazione, ma per l’immediatezza della rappresentazione. Sul Folio sono presenti i trentasei drammi del Bardo, sui quali ancora oggi si dibatte riguardo la datazione, essendo presentati in ordine casuale.

Le opere sono davvero da attribuire a Shakespeare?
I dubbi degli studiosi
- Come mai possediamo così pochi dati biografici di un autore così famoso e rivoluzionario? Addirittura gli studiosi chiamano gli anni dal 1585 al 1592 i “lost years“, gli anni perduti: dell’uomo non c’è traccia da nessuna parte, in nessun documento. Riappare solo nel 1592 con la rappresentazione teatrale dell’Enrico VI.
- Com’è possibile che un uomo che non frequentò l’università fosse così colto? Probabilmente l’insieme di scritti che possediamo è il frutto di un lavoro svolto a più mani, mai definitivo. Per altri lo Shakespeare di Stratford fu solo il prestanome del reale autore. Tra i più papabili Francesco Bacone, Christopher Marlowe e Giovanni Florio. Tutti e tre erano infatti uomini assai più colti, che lavoravano per le corti e che avevano viaggiato, dunque avevano le conoscenze linguistiche e scientifiche presenti nei testi.
- Il cognome Shakespeare è spesso presente nella grafia “Shake-speare” e potrebbe dunque trattarsi di uno pseudonimo. Molti autori erano soliti firmarsi con nomi di fantasia, riconoscibili per il trattino in mezzo. In questo caso “Shake – speare” potrebbe essere un’allusione alla dea Atena, nata dal capo di Zeus con in mano una lancia che scuoteva senza sosta (in inglese infatti Shake significa scuotere e Spear lancia).
Nonostante i numerosi dubbi sollevati dagli “anti-stratfordisti” la maggior parte della critica, però, continua a sostenere ciò che comunemente è divulgato dai libri scolastici e che permea la cultura mondiale.