Si moltiplicano, in ogni parte d’Italia, le “fughe” degli amministratori di condominio con il rispettivo bottino. Anni di fatture non pagate per riscaldamento e lavori fatti, ma con i soldi regolarmente versati dagli inquilini e fatti abilmente sparire. Ed ora, con i vari bonus, sostanziosi anticipi sempre da parte dei proprietari degli alloggi e sempre fatti sparire da chi si preparava il colpo della vita. Perché è evidente che i farabutti non scappano con poche decine di migliaia di euro. Se colpo deve esssre, che sia almeno sostanzioso. Sotto il milione di euro non se ne parla nemmeno.
D’altronde bisogna anche capirli, i malfattori. Non rischiano nulla, al di là di qualche meritato schiaffone da parte dei derubati. Che, in tal caso, rischiano molto di più dell’amministratore infedele. E, per una volta, non è neppure colpa della magistratura. La responsabilità è del legislatore, in pratica dei parlamentari eletti in teoria per tutelare le vittime e che, invece, si sono impegnati a creare leggi ad hoc per garantire i delinquenti.
Così chi ruba i soldi dei condomini non ha neppure il fastidio di cercarsi un Paese senza estradizione. Può tranquillamente restare in Italia dopo aver imboscato i soldi in qualche paradiso fiscale. L’unica accortezza è vendere tutte le eventuali proprietà in Italia prima che emerga la fregatura. In realtà non è nemmeno necessario rinunciare alle proprietà, basta una sorella a cui intestarle precedentemente. Così, da nullatenente, non potrà risarcire i derubati che si ritroveranno a pagare per due volte le spese già sostenute negli ultimi anni.
Ovviamente lo Stato che ha deciso di tutelare i delinquenti si guarda bene dal risarcire le vittime. Che, però, possono assicurarsi a spese proprie contro l’eventuale infedeltà dell’amministratore. Cioè lo Stato, pagato con le tasse per far rispettare la legge, se ne frega del cittadino contribuente e gli consiglia di affidarsi ad una assicurazione privata che, previo altro esborso, farà ciò che lo Stato non fa pur essendo mantenuto anche a tal fine.
Perlomeno sarebbe interessante scoprire chi sono i parlamentari che hanno voluto questa legge a favore degli amministratori disonesti e delle assicurazioni.