Che bello! Gli esportatori di democrazia sono tornati. Qualche decina di morti sotto i bombardamenti in Siria, un po’ di nuove sanzioni contro gli iraniani, sanzioni anche ai russi per non farsi mancare niente, nuove ondate di proteste spintanee dal Myanmar a Mosca passando per Polonia e Bielorussia. Uno schiaffetto, leggero leggero, ai sauditi per aver fatto a pezzi un giornalista dissidente. È tranquillizzante sapere che, in un mondo che corre verso l’autodistruzione, esistono ancora dei punti fermi: l’arroganza e le provocazioni degli Usa.

Certo, qualcosa è cambiato. In peggio. La destra che scendeva in piazza contro le basi Nato, ora corre a Washington a prendere ordini. E la sinistra, che in piazza cantava “Buttiamo a mare le basi americane, cessiamo di fare da spalla agli assassini”, adesso scende in piazza a difendere chi bombarda le popolazioni civili, chi semina morte in giro per il mondo.
Sinistra e destra unite per evitare la galera a Navalny (persino Amnesty ha preso le distanze dal personaggio, pur continuando a chiedere la scarcerazione), ma altrettanto unite nel restare mute di fronte alla pluriennale carcerazione di Assange.
D’altronde Sua Divinità ha iniziato il mandato chiarendo che il suo governo è “atlantista”, eufemismo per ribadire “servo degli americani”. E con il sostegno di Washington piazzerà delle bombe ad orologeria per far saltare l’Europa non appena Merkel uscirà di scena. Perché la buona Ursula von der Leyen, dopo il totale fallimento nella questione vaccini, non avrà più l’autorevolezza per combinare qualcosa di buono. Curiosa coincidenza: il fallimento è stato provocato dalle mancate consegne dei vaccini dei “liberatori” angloamericani. Mentre l’Ema ha fatto di tutto per impedire l’utilizzo del vaccino russo. E davanti a queste porcate, Austria e Danimarca hanno deciso di arrangiarsi da sole, dopo che già l’Ungheria si era rivolta ai russi, come la piccola San Marino.

Sua Divinità avrà così solo l’ingombro di Macron. Ma il presidente francese è sempre più debole, sia per i problemi interni sia per le incertezze sull’asse francotedesco con l’addio di Merkel. Dunque l’Italia potrà finalmente tornare ad essere una colonia americana senza dover chiedere il permesso a Bruxelles. Potrà applaudire all’ordine di far entrare in Italia la carne agli ormoni, la pasta con grano Ogm, potrà festeggiare la distruzione della nostra agricoltura di qualità, potrà entusiasmarsi per ogni chiusura di uno stabilimento in Italia da parte di una multinazionale americana.
A Facebook sarà affidato il ministero della censura, ad Amazon il commercio dopo aver eliminato i piccoli negozi, a McDonald’s la gestione della ristorazione. Però l’accoppiata Giggino-Di Stefano sarà confermata agli Esteri: chi, meglio di loro, può ricoprire l’incarico? Un corso rapido per imparare i nomi degli Stati Usa e non c’è più bisogno di conoscere la geografia del resto del mondo.