Sinistri sull’orlo di una crisi di nervi. Almodovar potrebbe girare un nuovo film, sostituendo le donne protagoniste della pellicola del 1988 con gli esponenti più diversi di una sinistra italiana che sta andando fuori di testa perché ha finalmente capito che gli italiani non sopportano più le bande di compagni con il cachemerino che pontificano sul mondo del lavoro sorseggiando champagne nelle mega tenute di Capalbio dove persino i cani hanno la cuccia foderata di migliaia di euro.
Ha cominciato il leaderino del partitino dei Verdi, Bonelli, ad accusare Calenda, fuoruscito dal Pd, di essere un fascista. Ed ha proseguito il compagno Jovanotti sostenendo che i suoi critici sono “econazisti”. Nel primo caso è evidente il senso di frustrazione del povero Bonelli: in tutta Europa, ed anche nel resto del mondo, gli ambientalisti mietono consensi, in alcuni casi governano. Mentre lui, il povero Bonelli, è costretto ad andare da Letta ad elemosinare qualche collegio che gli garantisca uno scranno in parlamento. Dunque è persino comprensibile che il leaderino sia nervoso e che, ad un tratto sbrocchi con la scemenza politicamente corretta.
Meno accettabile il comportamento di Jovanotti. Il suo tour sulle spiagge sta ottenendo un grande successo. Quindi non dovrebbe essere nervoso. Invece no. Il divo (definirlo “cantante” è eccessivo) si indigna perché qualcuno si è lamentato dei concerti sulle spiagge, sostenendo che Jovanotti danneggia l’ambiente. Danneggia di più la musica, ma fa lo stesso. È sceso in campo anche Tozzi, l’esperto di ambiente, sostenendo che le folle sulle spiagge sono intollerabili per il sistema naturale. Econazista anche lui, e pazienza se Tozzi è sempre stato lontano dalle destre.
Il problema è che Jovanotti, che si è sempre collocato a sinistra, ha cercato di cavalcare l’onda ambientalista, soprattutto in versione giovanilista. E, dunque, non gradisce critiche su questo fronte. In realtà non gradisce critiche tout court. Senza entrare nello specifico su chi abbia ragione tra un esperto di ambiente ed un esperto di business, è comunque interessante notare questo nervosismo sempre più contagioso a sinistra. Un nervosismo che evidenzia le difficoltà a confrontarsi proprio sull’ambiente che dovrebbe essere uno dei cavalli di battaglia per quelli che si autodefiniscono “progressisti”.
Invece no. La sinistra che tende al centro non è interessata all’ecologia perché la cementificazione e l’inquinamento rendono molto di più. La sinistra più estrema non riesce a presentare progetti credibili ed accettabili. Gli influencer gauchisti in stile Ferragnez si fanno pubblicità con dichiarazioni in stile ambientalista e, dopo, affittano un jet privato – con consumi elevatissimi – per andarsene in vacanza. Ed i divi gauchisti in stile Jovanotti occupano le spiagge per il business dopo essersi dedicati per anni a dichiarazioni di facciata sull’importanza di ogni gesto per salvare il Pianeta. Ma guai a criticare il divo. Chi non apprezza il suo show a bordo mare è un econazista!