Sognare…Certo, come dice Shakespeare, siamo fatti della stessa sostanza dei sogni. E quindi la nostra realtà, la nostra vita, in fondo non è che sogno. E così sono riuscito anche a farci rientrare Calderòn, altro autore che amo particolarmente…
Tuttavia, bisogna stare attenti a sognare troppo ad occhi aperti. Perché questi sogni possono, facilmente, trasformarsi in incubi…
Noi sognammo l’Europa Nazione. Mi scrive un vecchio amico. Uno con cui ho, dopotutto, condiviso un tratto, e un tratto importante, della mia vita. E dei miei sogni, appunto.
Ma ora mi dice: Noi abbiamo sempre sognato l’Europa Nazione. È un bel sogno e io voglio continuare a farlo….
E qui, mi dispiace, non ci siamo.
Perché un conto è la coerenza. Altra è la paresi. Gli uomini camminano, e con loro camminano i sogni. I paracarri restano fermi. E gli incubi si nutrono proprio di queste paralisi. Come i vampiri.
Non è una battuta di gusto vagamente gotico. È qualcosa che si può percepire in modo chiaro. Certi “ideali” sono belli. Bellissimi. A sedici anni. Ma poi diventa necessario porsi delle domande. Non abiuare ciò in cui si è creduto, per carità. Ma chiedersi se, di certi nobili sogni, non sia rimasto oggi che un…involucro. Fatto di parole d’ordine, bandiere, gesti. Ma privo di vera sostanza…
E magari questo involucro fosse solo vuoto… Si potrebbe continuare a sognare l’utopia. L’isola che non c’è. Sogno irrealizzabile, ma comunque…bello. Ma in queste cose, purtroppo, il vuoto non esiste. Un sogno, un ideale ridotto solo a forma, si riempie subito…di ben altro. Che con il contenuto originario non ha nulla a che spartire. Anzi ne rappresenta la più marcata contraddizione.
Bello parlare di Europa. E ripetersi vecchi slogan come, “Né Mosca, né Washington. Europa!”. Avevano un senso allora. Nella mia, nella nostra giovinezza… Ma ora? Cosa è questa Europa?
Non voglio entrare in diatribe e lasciarmi andare a dietrologie su, presunte, élite di satanisti, rettiliani e simili… Ma credo sia innegabile che dietro lo schermo dell’ Europa si muovano i più torbidi e ripugnanti interessi economici. E che vengano portati avanti in spregio a ogni libertà, ad ogni diritto, concreto non astratto, dell’uomo. In spregio della stessa vita degli uomini. Come si è visto con la narrativa del Covid. E come si sta vedendo con quella sulla guerra Russo-Ucraina…. Questi non saranno rettiliani, ma certo sono malthusiani, e mercanti di morte. I rettiliani di Howard sarebbero decisamente più gradevoli. E meno spietati.
Con gli anni ho imparato una cosa. A non guardare più le bandiere al vento. Ma chi le porta. E soprattutto chi vi si cela dietro. Nell’ombra.
Ho smesso di sognare? Non credo. Ma non sono disposto a farmi vampirizzare da falsi sogni. Da incubi creati da altri… Proprio da quelli contro cui abbiamo sempre lottato. O cercato, creduto di farlo.
Ricordatevi, vecchi amici. Gli incubi si presentano sempre come il Drago Gerione di Dante. Squame di serpente iridescenti. A loro modo affascinanti. Ali di pipistrello. Coda di scorpione. Velenosa. Mortale. E volto da uomo buono. Da filantropo. Benefattore.
Pound aveva capito tutto. E visto con lucida disperazione chi fosse Gerione. E quali le sue creature.
Non si faceva incantare da bei discorsi e false immagini.
Era un sognatore, come tutti i grandi poeti. Ma non un succubo.