Ma se non ci fosse l’aumento dei contagi (quasi tutti asintomatici, peraltro) come farebbe il governo degli Incapaci a giustificare la propria sopravvivenza? Non passa giorno senza che un ministro si impegni per dimostrare di essere peggio persino dell’Azzolina. Ci si illudeva di aver toccato il fondo con il ministro della (d)istruzione e poi è arrivata De Micheli. Per fortuna Bellanova ha smesso di frignare ma si è fatta avanti Lamorgese per sostenere che, sull’immigrazione, la competenza è del governo nazionale e non del governatore della Sicilia. Il che potrebbe persino essere vero, se il governo avesse una qualsivoglia competenza su qualche argomento diverso dall’attaccamento alla poltrona. Quale competenza ha dimostrato Lamorgese nella vicenda dei migranti? Nessuna.
Dunque potrebbe far finta di nulla e farebbe una figura migliore. E gli altri compagni di sventura (per l’Italia)? Incapaci, imbarazzanti. Alla politica estera abbiamo rinunciato. Ai compiti della Difesa non abbiamo neppure pensato: una bella esibizione delle Frecce Tricolori e non se ne parla più. La Cultura? Non pervenuta, forse per non imbarazzare Giggino. Sulla Giustizia persino l’Unione europea invoca una riforma radicale, vista la situazione. I rapporti con le Regioni imbarazzano persino i compagni di partito nei territori “Rossi”. Boccia è un caso umano, oltre che lombrosiano. Quanto ai ministeri economici, i responsabili hanno confuso il ruolo di ministro con quello di accattone.
Così, ogni tanto, il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, alza la voce per lamentarsi del nulla cosmico di questo governo. Un esecutivo attaccato alla mascherina perché serve a nascondere il vuoto che c’è dietro. Persino Cottarelli si è stufato, e non può certo essere accusato di intesa con il nemico. Ma anche lui è imbarazzato per l’inesistenza di iniziative, di fatti concreti. Ma anche di progetti, di semplici idee meno stupide rispetto ai banchi per autoscontro. Però qualcuno c’è che ancora non si è accorto del disastro in arrivo: Mattarella. Muto. Indifferente. Forse è meglio così, dopo la sua esibizione sulle stragi di Ustica e Bologna accompagnata dalla prosecuzione del segreto di Stato. E insieme a lui, a sostenere il governo degli Incapaci, sono rimasti i giornalisti. Senza lettori ma tenacemente attaccati al principio dell’informazione al servizio del potere.
Manca un protagonista in questo scenario: l’opposizione. Troppo impegnata in campagna elettorale nelle varie Regioni per aver tempo di pensare a proposte alternative per il rilancio dell’Italia. O anche solo per il rilancio di ogni singola Regione. Slogan ed autoscatti. E basta. Tanto a suicidarsi provvedono i partiti di Azzolina e De Micheli. Ed è patetica la povera parlamentare pentastellata che in tv chiede un voto per il taglio dei parlamentari promettendo che, in tal caso, la prossima volta gli eletti saranno migliori. Ma se avevano candidati meno peggio di questi, perché li hanno lasciati a casa?