Vietato vietare? Macché! In Italia ormai è vietata ogni critica al potere. Basta una battuta ironica sui social nei confronti dell’immenso, bellissimo, giovanissimo, intelligentissimo Presidente Mattarella e si scatenano magistrati ed antiterrorismo. Con i giornalisti di servizio che ipotizzano una manovra di spionaggio internazionale poiché uno dei criminali ironizzatori utilizzava un social russo invece di quelli americani pronti a censurare chi non si allinea al pensiero unico obbligatorio.

Però non è giusto. No, non l’intervento dei carabinieri del Ros contro chi è colpevole di pensare. Quello è doveroso, signora mia. Se uno comincia a pensare per proprio conto, dove andremo a finire? Basta uno Scanzi per illuminare la mente dei sudditi. Basta un Fedez o una Murgia. Persino una Littizzetto che non ha ancora superato la fase anale infantile.
No, quello che è inaccettabile è che si possa ironizzare su chi siede alla destra di Sua Meraviglia il Presidente. Come si può accettare che si osi far della satira su Sua Divinità Mario Draghi? Destinato, peraltro, a succedere proprio a Sua Meraviglia, quando sarà il momento. Dunque basta con le imitazioni di Draghi, con le battute critiche. Anche lui è perfetto, infallibile, biondo e muscoloso.
E gli altri? La sua corte dei miracoli? Bisogna far intervenire le truppe di Lamorgese ed i corpi speciali per stroncare sul nascere le critiche a Speranza. E bisogna eliminare dalle scuole e pure dalle abitazioni private ogni mappamondo ed ogni carta geografica. Simboli evidenti di una provocazione internazionale nei confronti di Giggino Di Maio e del suo braccio destro Di Stefano. Sicuramente sono i cinesi che vogliono evidenziare le scarse conoscenze geografiche della coppia italiana. Ma se non conoscono la collocazione dei vari Paesi avranno i loro motivi.
“Però così muore la satira”, penseranno gli stolti difensori della libertà di espressione. Eh no, signora mia. Perché la satira è possibile, anzi è doverosa, nei confronti dell’opposizione o di chi comunque non è perfettamente allineato. Colpirne uno per educarne cento. È sufficiente seguire l’esempio di Crozza. Così bravo a stroncare i politici del centrodestra, così attento a garantire la simpatia per quelli di sinistra. Così si fa, signora mia. Non è che siamo tutti uguali, con gli stessi diritti.

Zaia o la sorella della Garbatella possono essere insultati sui social senza nessuna conseguenza. Fiano e Boldrini no, se no scattano le denunce, intervengono magistrati e servizi segreti. Dunque d’ora in poi a scuola si studieranno, a memoria, le filastrocche politicamente corrette: “Sorge il sole, canta il gallo, Mattarella monta a cavallo”. Le ricorda qualcosa, signora mia? Si sbaglia sicuramente. D’aaltronde solo Mattarella ha sempre ragione..