Qualcuno ricorda la “finestra di Overton”? Era quel concetto del sociologo Overton che aveva dimostrato come un’idea considerata del tutto inaccettabile può trasformarsi in qualcosa di normale grazie alla manipolazione messa in atto da precisi centri di potere.
Overton aveva fatto l’esempio del cannibalismo che poteva passare da tabù sociale a menù degustazione attraverso alcuni interventi sulla cultura e sulla informazione.
In Italia si sta già mettendo in atto l’eliminazione di alcuni tabù, grazie alla magistratura ed alla stampa allineata.
In questi giorni, ad esempio, uno spacciatore straniero è stato rimesso in libertà da un giudice italiano con la motivazione che si tratttava del suo sistema di sostentamento. Di lavorare proprio non se ne parla, dunque un povero delinquente renitente alla vanga cosa deve fare per campare? Ovvio che sia costretto a spacciare droga.
Nei campi ci si spacca la schiena per pochi spiccioli, a scaricare cassette o a fare i commessi mica si guadagna a sufficienza per permettersi collane d’oro e telefonini super moderni. Lo spaccio è la soluzione momentanea, in attesa che venga sdoganato anche il lavoro del killer. In fondo tra ammazzare una persona in un colpo solo o ucciderla poco a poco con la droga mica ci sono troppe differenze.
Ma a Milano la magistratura sta impegnandosi anche a favore della pedofilia. Un quarantenne, casualmente straniero (quante coincidenze..), è stato immediatamente scarcerato dopo aver fatto sesso con una ragazzina di 14 anni. Perché la ragazzina era consenziente. E tutte le menate sulle minorenni, sui controlli dei social, sul sesso considerato comunque abuso vista la giovane età della ragazzina e l’età matura dell’uomo? Se sei straniero non vale. Chissà perché è finito in galera un professore italiano che aveva fatto sesso con una sua allieva più grande ma non ancora maggiorenne. Forse perché italiano? Forse perché il magistrato non conosceva la finestra di Overton?
È evidente che la fiducia nella magistratura italiana non può che continuare a diminuire, in attesa che un qualsiasi governo abbia il coraggio di metter mano ad una riforma radicale.