Tranquilli: i folli rincari del prezzo della benzina sono ingiustificati, sono frutto di speculazione e la guardia di finanza indagherà. Governo Meloni dixit. Dunque nell’arco di una decina d’anni i responsabili saranno condannati o forse no perché si arriverà alla prescrizione. Nel frattempo gli automobilisti pagheranno di più, le merci costeranno di più, l’inflazione resterà elevata, il potere d’acquisto delle famiglie si ridurrà. E lo Stato incasserà di più grazie alle accise sui carburanti.
Alle famiglie, agli agenti di commercio, ai trasportatori che utilizzano i furgoni, poco importa se gli aumenti sono ingiustificati quando, in concreto, il governo non fa nulla per contrastare l’eventuale speculazione. Ed è evidente che non si vuole far nulla, perché più è alto il prezzo e più il governo guadagna. D’altronde servono soldi per far arricchire i mercanti di armi, dunque le famiglie italiane si arrangino e paghino.
I primi segnali del nuovo anno non sono certo incoraggianti. Idee zero, aumenti tanti. Il massimo del cambiamento è rappresentato dalla indicazione di “porti sicuri” sempre più a nord per ridurre almeno un po’ l’attività delle navi ong come taxi dei clandestini. Ora siamo ad Ancona, la prossima volta Trieste o Savona. Per il resto, vuoto pneumatico. Non una indicazione sui settori strategici dell’industria; non una proposta sull’agricoltura del futuro sulla base dei cambiamenti climatici; non un briciolo di autonomia nella politica internazionale (passare il tempo con dichiarazioni inutili su qualsiasi avvenimento estero non è far politica); non un progetto sul mondo del lavoro al di là dello sfruttamento legalizzato; nulla sulla necessità di una riforma strutturale del sistema sanitario; chiacchiere inutili sul turismo.
Ormai i giorni della luna di miele del nuovo esecutivo sono finiti. Occorrerebbe far qualcosa di concreto. Magari persino in linea con le promesse elettorali. Perché non basta baloccarsi con Pos sì Pos no. Con livelli altalenanti di pagamenti in contanti. Con nuove promesse su autonomia e presidenzialismo. Quando non si è neppure in grado di definire la propria agenda e si accetta quella dettata dai chierici della disinformazione del passato regime. In questo modo passa l’idea di una vergognosa spartizione delle poltrone del potere pubblico quando, nella migliore delle ipotesi, il nuovo governo riuscirà a ridurre l’onnipresenza e l’onnipotenza dei nominati dalla sinistra imperante.
1 commento
sul prezzo dei carburanti occorre intervenire immediatamente, tagliando le accise, che sono troppo alte. NON ESISTE ALTRA ALTERNATIVA =