Nel 2020 i consumi delle famiglie torinesi hanno subito un arresto, in favore del risparmio. Si spende molto nelle spese alimentari, a discapito di quelle non alimentari e cambiano i luoghi favoriti per fare la spesa.
L’indagine sulle famiglie torinesi
Le spese delle famiglie torinesi durante l’anno pandemico sono cambiate. Questo dicono i dati della tradizionale indagine della Camera di commercio di Torino sulle spese delle famiglie torinesi, arrivata quest’anno alla 24° edizione.
Sono state analizzate 240 famiglie residenti a Torino e in comuni limitrofi a cui sono stati somministrati due questionari di indagine al fine di approfondire i comportamenti di acquisto durante l’emergenza sanitaria.
Un quadro della situazione: spese alimentari e non
A fine 2020 la spesa media mensile delle famiglie torinesi subisce un arresto a 2.430 euro, ponendolo in calo del 4,8% (-123 euro) rispetto al 2019.
Le spese non alimentari determinano ancora un arretramento dei consumi: i 2.016 euro delle spese registrano un calo del –6,3% rispetto al 2019. Si tratta in assoluto della flessione più consistente registrata negli ultimi 10 anni.
Al contrario le spese alimentari sono in continua crescita (+3,2%), rappresentando il 17% del totale della spesa (dal 15,7% nel 2019).
Le spese alimentari
Come abbiamo già detto le spese alimentari sono le uniche in crescita. Nel 2020 l’aumento è pari a +414 euro (+3,2% rispetto al 2019).
Vediamo quali sono gli alimentari preferiti:
- Al primo posto ci sono carni e salumi: 21,4%
- Al secondo posto ci sono latte e formaggi: 13,6%
- Seguiti poi da pane e cereali: 12,8%
Le spese non alimentari
Sono in calo generale le spese non alimentari, che scendono al -6,3% (meno 136 euro rispetto al 2019), attestandosi a 2.016 euro.
Cosa aumenta:
- L’abitazione: continua ad essere la componente principale della spesa non alimentare: rappresenta il 49,6% ed è in crescita del +3,1% rispetto al 2019 (+31 euro).
- Le spese legate alla cura e all’igiene personale: salgono del +29,5% (+13 euro) probabilmente per l’acquisto intensivo di alcuni articoli sanitari come mascherine o gel disinfettanti.
- Gli acquisti per articoli sportivi ed il tempo libero: crescono del 13,5% (+6 euro) a livello annuo.
Calano invece:
- Altri beni e servizi: sono il calo più significativo, con un -18,3% e -57 euro, complessivamente scendono a 256 euro;
- Il tempo libero: rappresenta la voce più significativa includendo le spese per viaggi e vacanze (-54 euro) e i pasti fuori casa (-30 euro).
- Le spese per viaggi: sono in assoluto le più basse registrate negli ultimi dieci anni.
- Vestiario e calzature: con 69 euro medi mensili (-25 euro), in calo del -26,2%.
- Comunicazione e trasporti: sono al 13,8%, la flessione del 7,8% è dovuta principalmente alla macro categoria dei trasporti (-18 euro), dove si registra un calo delle spese in benzina, gasolio e in acquisto di biglietti per i mezzi pubblici, treni e aerei.
- Le comunicazioni: diminuiscono anche se non molto (-5 euro), nelle spese connesse alla telefonia come acquisto, bollette, internet (-5 euro), categoria che nei primi mesi del 2020 aveva visto un significativo incremento.
- Spettacolo e cultura: sono in calo del 7,9% (-10 euro), com’è noto crollano gli acquisti di biglietti per cinema, teatro, spettacoli e sport e per gli abbonamenti in palestre e piscine.
I risparmi delle famiglie torinesi
Le famiglie risparmiatrici torinesi nel 2020 passano al 28% rispetto al 25% del 2019. La quota di reddito risparmiata quindi sale al 4,7%, rispetto al 4% del 2019.
I principali luoghi di acquisto per le famiglie
Cambiano anche i luoghi d’acquisto favoriti dalle famiglie torinesi nell’anno pandemico.
Tra i luoghi per le spese alimentari troviamo nel podio:
- Super e ipermercati: al primo posto sono i favoriti, si trovano oltre il 45% delle scelte dei consumatori (con un balzo in avanti di oltre 5 punti percentuale rispetto a un anno prima)
- Crescono i discount passando dal 10,4% al 12,5%.
- In calo il negozio tradizionale (dal 26,7% al 22%) e il mercato rionale (dal 7,9% al 6,6%).
Non è da sottovalutare la scelta di Internet come luogo di acquisto, che ha ottenuto una significativa diffusione, salendo dal 3,8% delle preferenze del 2019, al 5,2% del 2020.