Si appropinqua San Valentino – festa che mai ho particolarmente amato, ma di questo parlerò altra volta – e quindi diventa giocoforza parlare d’amore. O meglio, di amori, al plurale. Chè una cosa è l’Amore, la più grande potenza cosmica, che, secondo Ovidio, genera il Cosmo dal Caos…e di eros il poeta di Sulmona se ne intendeva come pochi.
Altra, gli amori. Quelli che si allacciano e si sciolgono di continuo. Quelli romantici e quelli sensuali. Quelli effimeri e quelli che sembrano essere eterni. Amori di ogni tipo. Amori facili, amore difficili. Che è poi il titolo (italiano) di un libro di racconti. Un vecchio libro, quasi introvabile, da molto non ristampato di Graham Green.
Green è noto, in genere, per i suoi romanzi di spionaggio. Da cui sono stati tratti famosi film. “Il fattore umano” con la mano geniale di Otto Preminger, e, soprattutto, “Il nostro agente all’Avana” con un Alec Guinness da cineteca. E una favolosa Maureen O’Hara, con fiammante chioma rossa…
Tuttavia Green è stato anche molto altro. Il tormento religioso de “Il potere e la gloria”. Gli straordinari romanzi reportage dei suoi viaggi. Gli scritti giornalistici, le poesie, il teatro. E, soprattutto, i racconti. Di tutti i tipi e i generi. Psicologici, avventurosi, umoristici. Ed erotici.
Già, perché il tema erotico, o, se vogliami, quello degli Amori, era particolarmente sentito da Green. Che ebbe una vita sentimentale molto tormentata. E visse in modo drammatico la contraddizione tra la morale della fede cattolica – cui si era convertito con convinzione – e una sensualità sfrenata. Che lo portava a cambiare di continuo donne e amori… Pur restando sposato con la stessa donna per tutta la vita. Cosa che, probabilmente, si lega al disturbo bipolare che lo afflisse sin da ragazzo. E che, secondo alcuni biografi, lo spinse, liceale, a tentare il suicidio. Ma in una forma particolare. Strana. La Roulette russa.
Che, per altro, è un modo ben strano. Uno sfidare la sorte. Mettere alla prova Dio o gli Dei del fato. Giocare con quel senso di morte che ti divora dentro.
Lo stesso senso di morte che, in Green, è dietro agli Amori. Un dualismo complementare, sin dalla lirica greca.
Dicevo, amori al plurale. Perché ogni amore, in fondo, è diverso. E tutti sono, a loro modo, una declinazione dell’amore assoluto. Sempre ricercato e mai raggiunto.
E Green indaga proprio questo. L’intreccio complicato, a volte farsesco, a volte tormentoso degli amori. Le ipocrisie e gli slanci. La finzione e le (parziali) verità. L’ingenuità e l’interesse. Gli inganni. E gli auto – inganni….
Gli amori sono facili e difficili. Una continua alternanza di stati d’animo. Di felicità e dolore. Illusorie entrambe.
Ho detto che Green indaga… Ma ho sbagliato. Il suo non è mai l’atteggiamento dell’analista, dello psicologo. Del detective dell’anima. Lui non giudica, non pretende di capire, di proporre soluzioni e cure. Lui si limita ad osservare. A spiare.
Perché Graham Greene era, prima di tutto, una spia. Una spia autentica. Un agente segreto. Che aveva lavorato per l’MI6, il servizio segreto britannico in diversi teatri. Sotto la copertura della sua attività di giornalista e scrittore. E, per un periodo, il suo supervisore, fu Kim Philby. La Grande Talpa che, al servizio del KGB sovietico, fece saltare dall’interno tutto il sistema dell’intelligence occidentale. Le Carrè vi si è ispirato per il suo romanzo più famoso. “La Talpa” appunto.
Ma Green non ne ha mai parlato. E i suoi romanzi di spionaggio sono comunque sempre venati di ironia. E dal gusto del paradosso. Lui era una vera spia, e lo restò sino alla fine. Certe cose, certe verità devono restare nell’ombra e nel silenzio.
E come una spia, osservava gli amori. Quelli che siamo usi chiamare così. Vedendo cosa vi è dietro all’apparenza. Nelle pieghe nascoste delle esistenze. Nei pensieri che evitiamo di rendere palesi. Spesso a noi stessi, prima ancora che agli altri.
Venisse qui oggi, il vecchio agente all’Avana, ed entrasse in un locale dove si festeggia San Valentino… Le coppie felici, l’atmosfera romantica, i gesti languidi, e sorrisi… Lui, però, noterebbe subito i particolari che sfuggono ai più. Alcuni atteggiamenti ambigui. Le mezze verità. Le menzogne. I tradimenti consumati o desiderati. Sfumature che una spia coglie. E che rivelano la realtà che sta dietro a questi amori. Realtà mutevole. Ingannevole. Appunto… Amori facili, amori difficili…