È un giugno particolarmente afoso. Anche perché l’estate è giunta inattesa. Ai primi del mese ancora si scherzava definendo il mese Giuniaio. E qualcuno traeva foschi presagi, ricordando che Ragnarrok sarà preceduto da tre anni di solo, interminabile, inverno.
Poi, però, il caldo è arrivato. Evidentemente non ci siamo ancora. Il Crepuscolo degli Dei dovrà attendere…
Comunque stamani è afoso. E noioso. Qui, seduto in un’aula – direi sorda e grigia, ma questo potrebbe suscitare sospetti… – seguo gli esami dei miei allievi. Seguo… si fa per dire… Chè la mente tende a volarsene via. Vagando senza una meta precisa. Immagini di montagne, boschi, frammenti di ricordi, anzi di sensazioni remote… D’altro canto le esposizioni, per lo più, inducono una qualche sonnolenza… Non che siano tanto male, per carità. Anzi, devo ammettere che, nonostante tutto, se la stanno cavando… benino. Hanno lavorato. Le loro relazioni di matematica e fisica mi sembrano scorrere senza intoppi. E anche in italiano… Fino ad ora uno solo si è esibito nell’imitazione del pesce rosso nella boccia di vetro. L’occhio vitreo e pallato, la bocca aperta con espressione stupefatta… a ciapar mosche, si dice dalle mie parti. E sì che gli ho chiesto una sciocchezza. Le influenze filosofiche su Montale. E mica pretendevo una dissertazione. Bastava che dicesse: esistenzialismo. E la chiudevamo lì. Anzi, valeva anche per la parte di filosofia. Con la voglia che abbiamo tutti noi professori di tirare in lungo…
E invece… Mi guardava senza capire. E allora gli ho suggerito a mezza bocca: esis… E lui, con sguardo, improvvisamente più vivido, manco fosse San Paolo sulla via per Damasco:
“Esistere prof.! Montale esisteva!” dopo questa rivelazione ho rinunciato. E lui ha cominciato a biascicare qualcosa in inglese… tanto c’è stato, secondo alcuni c’è ancora, er Covid… e sono tutti casi umani. Tutti maturi…
Poi ti arriva quello bravino, studioso. Una esposizione lineare. Pulita. Di una noia mortale. Senza bassi, certo. Senza svarioni. Ma anche senza nessun acuto. Espone con la stessa vitalità di una telescrivente. E legge la Pioggia nel pineto come se fosse la lista della spesa… Taci, sulle soglie del bosco… Che significa che non ode parole che dici umane? Butto lì, tanto per fingere che sia un esame vero… E lui, senza nemmeno tirare il respiro: che nella pineta non ci sono altre persone. Perché piove.
Andiamo avanti…
Quintiliano. Chi era costui? D’accordo non siamo al Classico. Ma lo Scientifico è pur sempre un Liceo. E tu mi dici che è uno che insegnava a parlare. E mi può anche stare bene. O meglio, mi starebbe bene se tu fossi cosciente che saper parlare implica il saper pensare. Ma questo è Hegel. E non tocca a me chiederlo. Guardo la collega di filosofia. E lei scuote la testa. Capito. Non è cosa…
Il coatto mi sta parlando di Ovidio. Delle Metamorfosi. È partito dall’Alcyone di D’annunzio. E il collegamento è corretto. Se la sta cavando al di là delle più rosee aspettative.
Butto lì una domanda, tanto per tagliare corto.
Senti, perché i miti narrati da Ovidio hanno tutti sullo sfondo Eros?
Sorride con aria furba. Complice. Questo è un discorso tra maschi.
Beh proffe… lo sappiamo no? I greci e i romani cor sesso stavano un bel po’ in fissa…
Finalmente anch’io mi faccio una risata…
La ragazza è carina. Molto. Anche perché si è tirata a lucido per l’occasione. Un trucco leggero. Vestito elegante, con pantaloni neri da sera e camicia bianca…
“Ma che crede, di andare ad un ricevimento?” sussurra la collega di Fisica.
Questa parla un ottimo inglese. Fluently. Per forza. Si è fatta uno stage di quasi un anno negli States. Dei quali ammette di avere nostalgia. E te credo. È tornata venti giorni prima che qui cominciasse il lockdown…
Comunque, alla fine, parla di alimentazione. L’esame è andato bene, e la Presidente della Commissione le chiede come si sia trovata col mangiare, laggiù nel Texas.
Benissimo, dice lei. Anzi, ho nostalgia della cucina di lì.
La cosa mi incuriosisce.
Delle bistecche immagino… Le T-Bon…
Lei mi guarda e…
Beh io non amo tanto la carne. Piuttosto, mi manca la pizza con l’ananas. È squisita
Avevo torto. Ragnarrok è vicino.