Lo stadio delle Alpi fu una grande arena che, come molti ricorderanno, ospitò grandissimi eventi e, soprattutto, alcune partite dei mondiali di calcio del 1990.
Sorto proprio grazie ai mondiali calcistici del 1990, forse di fretta e non con le giuste attenzioni, come sappiamo, non ebbe una vita longeva. Tanto che nel 2008 fu decisa la sua demolizione.
Ma a cosa è dovuta la sua demolizione? Oggi approfondiremo la storia di uno degli Stadi più famosi d’Italia.
la nascita dello stadio delle alpi
Nel 1984, la kermesse per i mondiali di calcio del 1990 fu stata assegnata all’Italia e, quindi, Torino decise di dotarsi di una nuova struttura. Questo perché il vecchio stadio comunale inaugurato nel 1933 non era più sufficiente per accogliere e soddisfare i bisogni delle due squadre della città.
La decisione finale fu di costruire un nuovo impianto moderno e all’avanguardia che potesse soddisfare tutte le esigenze. Dopo aver ispezionato il territorio torinese per cercare il posto perfetto in cui costruire il nuovo impianto, si scelse la Continassa, zona alle porte di Venaria.
Il progetto iniziale prevedeva la costruzione di decine di migliaia di parcheggi, tribune con 69 295 posti a sedere coperti. Progetto che lo avrebbe reso il terzo stadio più grande d’Italia. Lo stadio sorse dopo solo 2 anni e per la sua costruzione vennero usati blocchi di cemento prefabbricati che costituirono gran parte del nuovo impianto.
La caratteristica principale che non si può dimenticare di questo stadio sono le due imponenti vele spiegate tra i due immensi piloni sopra le curve. Caratteristica che divenne il simbolo dello stadio stesso.
des alpes o delle alpi: la scelta del nome
La scelta del nome diede vita ad un acceso dibattito, tanto che fino a pochi giorni prima dell’inaugurazione non era ancora stato scelto.
Negli anni della costruzione, lo stadio fu rinominato da giornali e telegiornali come stadio “della Continassa” o “delle Vallette”. Ma successivamente si pensò di dedicare lo stadio, e quindi battezzarlo in onore di una nota personalità legata alla storia della città. Tra i nomi vi erano quello di Umberto Caligaris, Gaetano Scirea e anche Sandro Pertini.
Una convenzione tra il comune e l’Acqua Marcia prevedeva che la decisione del nome fosse presa dal consiglio comunale. Tra le 5 proposte presentate: Agorà, Des Alpes, Eracles, Summit e Zeus. Fu scelta la versione italianizzata del secondo. Venne quindi ribattezzato “Stadio Delle Alpi”.
31 maggio 1990: inaugurazione dello stadio delle alpi
Lo stadio fu inaugurato il 31 maggio del 1990 con una partita tra una selezione di calciatori juventini e torinisti contro la squadra portoghese del Porto.
La prima partita vera e propria, invece, si tenne il 10 giugno dello stesso anno tra Brasile e Svezia, in uno dei gironi del campionato del mondo del 1990.
Lo stadio fu teatro di numerose partite di calcio ma anche molti concerti di personaggi di fama mondiale.
dopo 18 anni, la demolizione dello stadio
Lo stadio delle Alpi rimase di proprietà del comune di Torino fino al 2002. La sua storia si concluse quando, in quell’anno, dopo lunghe trattative, la Juventus acquistò il diritto di superficie. Contemporaneamente, il comune di Torino cedette alla squadra del Torino l’area del vecchio stadio Comunale.
L’11 novembre del 2008 iniziò ufficialmente la demolizione dello stadio, conclusa nel giugno del 2009.
Su quel terreno la società juventina fece costruire quello che ora tutti noi conosciamo: lo “Juventus Stadium”, poi ribattezzato “Allianz stadium”, inaugurato nel settembre del 2011.
I motivi che portarono alla decisione di demolire lo stadio delle Alpi furono molteplici. Primo tra tutti vi era la problematica relativa alla visione dagli anelli alti dello stadio, che era molto limitata. Inoltre vi era una pista di atletica che circondava il campo da gioco, che oltre ad essere inutilizzata, non aiutava a fruire in modo gradevole della partita.
I costi di manutenzione erano un altro problema rilevante, insieme a quello del sistema idraulico che, essendo stato costruito male, allagava il campo tutte le volte che lo si annaffiava.
Tutta queste serie di problematiche portarono alla decisione dell’abbattimento dell’arena sportiva che, però, grazie alle storiche vicissitudini susseguite in quel campo, rimane ancora nel cuore di molti torinesi e non.