Gli Stati Uniti hanno deciso di mettere in ginocchio l’Europa e, con la collaborazione di Annalena Baerbock, ministro degli Esteri tedesco in grado di far rivalutare persino Giggino, stanno predisponendo un piano che prevede di far morire di freddo la parte più povera dell’Europa Occidentale e di mettere fuori mercato tutta la produzione industriale europea. Il tutto, ovviamente, nel totale silenzio del governo italiano di Sua Divinità e dell’oppofinzione che, tra gli italiani e Washington, sceglie sempre il padrone americano.
Dunque, con la scusa di sanzioni contro Mosca, gli yankee hanno deciso di bloccare il North Stream 2, ossia il gasdotto che dovrebbe trasportare il metano russo sino in Germania per poi essere distribuito in tutta Europa. L’aumento del gas trasportato avrebbe permesso di far calare drasticamente il prezzo del metano, con una riduzione delle bollette per le famiglie, la diminuzione dei costi di produzione e di trasporto delle merci e, di conseguenza, una maggior competitività dei prodotti europei, compresi quelli italiani.
Ovvio che ai burattinai di Biden non faccia comodo. Non amano la concorrenza. E, quindi, vogliono bloccare il flusso del gas. Ed hanno trovato l’utile idiota in Germania perché, formalmente, è Berlino che deve decidere se utilizzare o meno il gasdotto sul proprio territorio.
Le conseguenze di una simile imbecillità e di questo servilismo senza decenza sono facilmente immaginabili. Basti pensare che il gas russo compre poco meno del 50% del fabbisogno italiano. Gli Usa – quanto sono generosi! – hanno assicurato che sono pronti ad inviare navi con gas liquefatto per sostituire le mancate forniture russe. Con due piccoli particolari che, in genere, non vengono riportati: nella migliore delle ipotesi, ma proprio la migliore, le forniture potrebbero arrivare a due terzi di quelle mancanti; e il prezzo sarebbe più alto.
Dunque le fasce più povere della popolazione potrebbero tranquillamente crepare di freddo e le fabbriche potrebbero anche chiudere perché i prezzi del gas renderebbero invendibili i prodotti. Inoltre verrebbe a mancare il mercato russo che, per la sola Italia, vale più di 10 miliardi di euro di esportazioni all’anno. Si può solo immaginare quante decine di migliaia di posti di lavoro verrebbero cancellati.
Eppure, a Roma, tutti tacciono. E se qualcuno parla, è solo per ribadire che il presidente della repubblica deve essere atlantista. Tradotto: un cameriere di Biden. La differenza tra maggioranza ed oppofinzione è solo che ciascuno ambisce ad essere più servo dell’altro. Tanto i media di regime evitano accuratamente di soffermarsi su queste sciocchezzuole. Meglio occuparsi di quanti voti ha preso Signorini nell’elezione per il presidente, di quanti milioni di euro guadagnerà in un anno il calciatore acquistato da una squadra X, delle lamentele della povera Leotta, dei giochi erotici a 3 di pseudo attori pseudo vip.
Per un’Italia di questo livello può andar bene qualsiasi presidente. Magari la nullologa Lucarelli, purché giuri obbedienza ai padroni di Biden.