L’origine e la storia dell’ETA risale al 1952, quando nacque Ekin, primo passo verso la formazione della più famosa e conosciuta ETA. In quegli anni vigeva una ferrea dittatura franchista e tutto era strettamente controllato dalla polizia sociale. Nei paesi baschi esisteva un commercio illecito di libri di formazione. Molti di essi parlavano della caduta del popolo basco ed è proprio da qui che partirono le prime idee rivoluzionarie.
L’ETA, l’Euskadi Ta Askatasuna (letteralmente Paese basco e libertà), viene fondata il 31 luglio 1959, da alcuni studenti baschi facenti già parte dell’Ekin. Inizialmente si proponeva come come alternativa al nazionalismo basco e compiva principalmente atti vandalici (graffiti o atti indipendentistici) come forma di protesta contro la dittatura franchista che in quei anni governava la Spagna. Lo scopo dei fondatori era di recuperare la storia basca, evitare la lenta morte dell’euskera (lingua basca) e riaffermare le proprie tradizioni che stavano scomparendo a causa della costante immigrazione verso i paesi baschi.
Nel maggio 1962 ebbe luogo la prima assemblea ufficiale dei membri dell’organizzazione. L’ETA diventa ufficialmente un’organizzazione clandestina rivoluzionaria che mira a difendere l’indipendenza basca tramite la lotta armata. Tra il 1963 e il 1965 questo movimento di liberazione nazionale ingigantisce sempre più le sue fila. Secondo alcuni storici e professori spagnoli lo scopo dell’ETA era di fondare un nuovo nazionalismo parallelo al franchismo, solo all’interno della comunità basca usando dunque la scusa dell’indipendenza. L’organizzazione sosteneva che i Paesi Baschi fossero un paese indipendente e nazionalista occupato militarmente da una potenza straniera, la Spagna. L’uso della violenza era perciò l’unico modo per combattere e porre fine presunta colonizzazione. Nel 1965 entra a far parte dell’ETA Xavier Zumalde “El Cabro” che pone le basi della sezione militare.

I primi attentati dell’ETA
Dalle parole ai fatti, il 7 giugno 1968 un membro dell’ETA, Xabi Extebarrieta (primo capo e martire dell’ETA), uccide una guardia civile franchista durante un controllo di routine. Extebarrieta stava viaggiando con un suo amico per recuperare l’esplosivo necessario per il primo attentato. Da qui si innesca un meccanismo di duplice vendetta: da prima la guardia civile si vendicò su Extebarrieta cosi l’ETA colpì a sua volta e assassinò il capo della polizia della borgata sociale.
La dittatura franchista stanca e umiliata colpisce il quartier generale dell’organizzazione e condanna a morte alcuni dei suoi membri. Un atto di tale portata risulta però controproducente e innesca forti pressioni internazionali cosicché Franco è costretto ad abbandonare la strada della pena capitale. Fu un grande vittoria per l’ETA perchè la popolazione e molti gruppi sociali internazionali inziarono a vedere il gruppo basco come eroi rivoluzionari che combattevano la dittatura franchista.
Il 20 dicembre 1973 l’ETA colpisce duramente il governo centrale attentando alla vita del presidente del governo e braccio destro di Franco, Carrero Blanco, in un’operazione chiamata “Operacion Ogro”. Gli indipendentisti baschi non si fermano e meno di un anno dopo, il 13 settembre 1974, colpiscono la Cafeteria Rolando di Madrid. Nell’attentato persero la vita 12 civili e più di 70 persone rimasero ferite. La strage ridimensiona l’organizzazione in ottica nazionale e internazionale e produce anche una divisone netta all’interno dell’organizzazione stessa. Si formano cosi due gruppi distinti i guerriglieri e i contrari alla violenza. Già nel 1968 si erano create 3 ali politiche: i culturalisti, gli operai e gli anticolonialisti, ossia i guerriglieri.
I franchisti perseguono duramente i membri della banda guerrigliera e nel 1975 gli uomini di Franco catturano Juan Manot detto Txiki e Angel Otagi. I due vengono condannati a morte e fucilati il 27 settembre dello stesso anno. Stavolta a nulla valsero le proteste internazionali e la mediazione del papa.

LA STORIA DELL’ETA DOPO LA MORTE DI FRANCO
Nonostante la morte di Francisco Franco, avvenuta un anno dopo, l’ETA non si ferma, anzi si rafforza ulteriormente. Infatti tra il 1976 e il 1979 gli attentanti a figure di spicco non si placarono. A fine 1979 il nuovo governo democratico approvò lo Statuo autonomistico del Pais Basco tentando cosi di placare gli animi indipendentisti. La nuova costituzione riconosce i paesi baschi, la Catalunya e la Galizia come regioni autonome ma tuttavia appartenenti al Regno di Spagna. La popolazione basca non fu affatto soddisfatti di questa decisione e l’ETA ne approfittò per continuare il suo regno di terrore.
Nel 1979 diverse bombe scoppiarono nell’aeroporto di Barajas e nella stazione Chamartin di Madrid dove morirono 7 persone. Nel 1985 un altro ordigno esplose nel ristorante Torreja de Ardoz provocando 17 morti. A luglio 1986 ci fu una strage di guardie civili in piazza repubblica Dominicana a Madrid e nel giugno 1987 un’autobomba esplose nel supermercato Hipercar di Barcellona, 21 morti e 35 feriti. Sempre nel 1987, a Saragozza, perirono altre 12 persone riconducibili ad attentati premeditati dall’ETA. La maggior parte delle vittime prese di mira dall’ETA rientravano nei corpi di polizia dell’Erezaintza (polizia basca) e la guardia civile spagnola.
Dagli anni 90 in poi l’ETA colpì principalmente figure politiche di alto livello, come Ordonez capo del partito popolare basco o Rafael Emperador, magistrato del tribunale supremo. Il neo nato governo democratico di Gonzalez optò per una tattica difensiva e provò a fermare il periodo di terrore con l’istituzione di un reparto d’attacco anti-terrorista, il GAL. Ma che condusse ad un nulla di fatto e zero risultati.

L’ERA MODERNA E LA FINE DELLA STORIA DELL’ETA
Con la fine della democrazia socialista in Spagna prese il potere Aznar che attaccò l’ETA con tutta la sua forza obbligandola a chiedere una tregua tra il 1998 e 2000. Tregua che durò appena 2 anni. Infatti nel 2000 vennero assassinati Josè La Calle (giornalista), Josè Querog (giudice della corte suprema) e Ernest Llucha (ex ministro). L’ETA era ormai diventata a tutti gli effetti un’organizzazione terroristica. Il 30 dicembre 2006 500kg di esplosivo causarono la morte di 2 persone ancora all’aeroporto di Madrid. Questo di Madrid fu uno degli ultimi attentati messi in atto dall’ETA che cambiò improvvisamente metodo di azione e intensificò sopratutto rapimenti e sequestri di persone illustri del panorama sociale e politico basco e spagnolo in modo da ottenere grandi quantità di denaro con i riscatti per autofinanziarsi.
La fine del 2008 e i successivi anni combaciarono con la cattura della mente degli attacchi terroristici dell’organizzazione: Mikel Rubina, Ibon “Arronategui”Gogeaskoetxea e Mikel “Ata” Kabikoitz Sarobe. L’Eta subì cosi un duro colpo al potere centrale e nel 2011 si arrese.