La Protezione Civile è un organo nazionale italiano le cui strutture e attività sono promosse dallo Stato e dal Governo. Il suo scopo consiste nel prevedere, prevenire, gestire e superare gli eventi straordinari. Vediamo in breve quali sono le principali tappe della storia della Protezione Civile, un organo di grande importanza per la sicurezza nazionale.
Nascita della Protezione Civile
Prima dell’Unità d’Italia l’organizzazione dei soccorsi variava da Stato a Stato. E già esistevano delle norme antisismiche nello Stato Pontifico, nel Regno delle Due Sicilie e nel Ducato di Mantova. In quest’ultima sorse la prima casa antisismica dell’occidente. Nel 1570 un terremoto colpì Ferrara, e l’architetto di quella casa fu il primo a comprendere la grande necessità di occuparsi di sicurezza abitativa.
Con l’Italia unita entra in vigore lo Statuto Albertino. Piemonte e Sardegna non sono regioni sismiche e in quelle regioni le norme vengono abolite.
Soccorrere le persone in pericolo non era compito dello Stato. L’azione era vista come un’opera di beneficienza e doveva entrare in gioco la generosità pubblica, insieme con gli interventi militari. Questi ultimi, del resto, rappresentano l’ossatura dei soccorsi da sempre. E durante l’alluvione di Roma del 1870, i primi a prestare soccorso furono proprio i soldati dell’esercito della Breccia di Porta Pia.
Quadro legislativo: Legge n. 2359 del 25 giugno 1865
Il quadro legislativo è poco organico e prevede interventi soltanto dopo particolari contingenze. In tutti i casi di emergenza, gli incaricati, tra cui esercito, forze dell’ordine e sindaco potranno introdursi nelle proprietà private o giungere sui luoghi del disastro. Nel 1906 entrano in vigore le disposizioni mirate a difendere gli abitanti da alluvioni, mareggiate e catastrofi naturali. Nel 1908, in seguito al terremoto di Messina, la prima normativa antisismica.
Verso la svolta definitiva della Protezione civile
L’alluvione di Firenze del 1966 costituisce il primo evento seguito dai media di tutto il mondo. Qui iniziò ad emergere l’inadeguatezza della struttura dei soccorsi. Infatti l’esondazione dell’Arno non fu prevista e intervennero quasi esclusivamente volontari.
Nel 1970 fu approvata la legge n. 996 che per la prima volta evidenzia complessivamente gli interventi di protezione civile. Ma sarà l’incidente del Vermicino del 1981 a far comprendere la necessità di individuare degli organi ordinari e straordinari della Protezione civile disciplinandone le competenze. Così, per la prima volta la protezione civile diventa compito primario dello Stato e la previsione dei danni avviene attraverso l’individuazione e lo studio delle loro cause. Fino a quel momento, tutto era improvvisato e il codice di protezione era scritto solo su carta.
La Legge n. 225 del 1992, attutiva della legge Bassanini, costituisce la svolta definitiva e la nascita del Servizio Nazionale della Protezione Civile. Quest’ultimo ha il compito di tutelare l’integrità della vita dei beni dai danni. La prima risposta all’emergenza, qualunque sia la sua natura, deve essere garantita a partire dall’istituzione più vicina ai cittadini, dunque dal Sindaco.
Oggi ha un ruolo fondamentale nel coordinare gli interventi per superare l’emergenza sanitaria.