Avete mai sentito parlare dell’isola delle Rose? È una storia molto particolare che si è svolta tra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, in Italia. La costruzione di questa isola artificiale non è stata semplice, sia per quanto riguarda i costi sia per le difficoltà e gli scontri con il governo italiano. Ma vediamo più nel dettaglio qual è la storia dell’isola delle Rose.
Che cos’è l’isola delle Rose?
L’isola delle Rose era una piattaforma artificiale di 400 metri quadrati situata a 11 km e mezzo dalle coste riminesi e 500 metri oltre le acque nazionali. L’idea è attribuibile all’ingegnere Giorgio Rosa, che già nel 1956 aveva cominciato a pensare a un modo per sfuggire al complesso iter burocratico italiano. Aveva due opzioni: o si sarebbe potuto trasferire in un paese più libero dal quel punto di vista, oppure avrebbe potuto realizzarne direttamente uno proprio.

Naturalmente la sua scelta ricadde sulla seconda alternativa. Così nel 1958 comincia lo studio per la realizzazione di questa incredibile isola artificiale che si sarebbe trovata in acque internazionali e quindi sarebbe stata libera dalla giurisdizione degli Stati. Giorgio Rosa commissionò la struttura a una ditta di Bergamo e nel 1964 nove tubi di 36 metri erano pronti per essere assemblati.
La prima notte sull’isola delle Rose
Dopo diverse difficoltà e una spesa che si crede possa ammontare a circa 400 mila euro, l’isola delle Rose era pronta. Il 21 maggio 1966 Giorgio Rosa fu la prima persona a dormire sull’isola. E la apre al pubblico nell’estate del 1967. Ormai era diventato argomento fisso dei giornali, e questo cominciava a turbare l’ordine politico italiano del tempo.

Molti la descrivevano quasi come un locale in mare aperto, quando in realtà, nonostante sull’isola fosse possibile trovare un bar, non era questo il suo scopo principale. Infatti, Giorgio Rosa e i suoi compagni non volevano che fosse vista come un capriccio o una bizzarria e quindi fecero di tutto per ottenere l’indipendenza. Il 1° maggio 1968 ciò fu reso possibile, venne adottata una bandiera, l’esperanto come lingua ufficiale, numerosi francobolli furono emessi.
La distruzione dell’isola delle Rose
L’isola delle Rose era ormai una micronazione, e simbolo della possibile realizzazione dei propri sogni. Una vera e propria attrazione turistica, di cui giovava in particolare la città di Rimini. Malgrado il consenso proveniente dai turisti e i riminesi, il 25 giugno 1968 i carabinieri della guardia di finanza circondarono l’isola e la occuparono militarmente.
Rosa chiese aiuto al Consiglio d’Europa, che però non poteva agire poiché considerava l’isola al di fuori dell’Europa. Così l’11 febbraio 1969 i sommozzatori della marina militare entrarono in azione e cosparsero ogni pilone di esplosivo. Nonostante questo l’isola riuscì a resistere ancora per un po’ fino a quando una burrasca non le diede il colpo di grazia, chiudendo la storia dell’isola delle Rose.
La storia dell’Isola delle Rose: libri e film
Per chi fosse appassionato alla storia dell’isola delle Rose può fare riferimento al testo che lo stesso Giorgio Rosa ha scritto in proposito. L’isola delle Rose. La vera storia tra il fulmine e il temporale, si tratta di un memoriale in cui l’ingegnere racconta la storia della sua micronazione indipendente. La lettura può inoltre essere accompagnata dal documentario diretto da Bisulli e Naccari intitolato Isola delle Rose. Insulo de la Rozoj. La libertà fa paura.
Per chi invece desidera godersi uno spettacolo un po’ più leggero, tuttavia senza rinunciare all’atmosfera dell’Isola delle Rose, il film L’incredibile storia de l’Isola delle Rose fa al caso suo. Distribuito da Netflix, seppur accolto da pareri contrastanti per via della sua non totale aderenza alla realtà dei fatti, è un film piacevole e coinvolgente, da guardare con spirito critico e consapevole.
Clicca qui per vedere le esplosioni più grandi della storia.