Abbiamo tutti le nostre droghe. Non necessariamente nocive… o, per lo meno, che non danneggiano così gravemente la salute. Ma dipendenze… beh è difficile non averne.
Naturalmente non sto parlando degli stupefacenti. E neppure di alcool e tabacco. Tossicodipendenze e, anche, tabagismo e alcolismo, sono cose serie. E questo… beh, non è un articolo serio. E, soprattutto, non è… serioso.
Di fatto, tutti abbiamo dipendenze. E ogni cosa può divenire una droga. O, almeno, di questo oggi siamo sempre più convinti. Soprattutto ci hanno convinto di questo medici, psicologi, terapeuti vari. Che hanno così notevolmente moltiplicato il novero dei potenziali clienti. Con ricadute sui loro redditi personali. E questa, guarda caso, dal guadagno, è l’unica dipendenza che si gusrdino bene dal diagnosticare.
Comunque, vi ricordate Michael Douglas? Molti anni fa fece sapere di un suo ricovero in clinica specializzata per curare una dipendenza… dal sesso. Per altro aveva appena finito di girare il, famoso, film con Sharon Stone… quello dell’accavallo birichino…. E… te credo che si era ammalato. Di cosa, non specifico, perché tra chi legge queste mie noterelle ci sono anche alcune signore…
Lasciamo, però, stare il sesso, che altrimenti qualcuno mi tira fuori Freud e discendenza. E passiamo sopra anche alla dipendenza da smartphone, chat, fb e simili. Perché è talmente diffusa (tra i giovani e non solo) da essere divenuta la normalità. Sulla dipendenza da televisione si è già detto tutto e il contrario di tutto. E i più, ormai sembrano proprio incurabili. Soprattutto quelli che si sono assuefatti, in questi ultimi anni, ai dibattiti e alle notizie su un virus che avrebbe prodotto sfracelli. E che, ora, in crisi di astinenza, cercano disperatamente notizie catastrofiche, o riguardano vecchi programmi della Barbara D’Urso…. perché non c’è droga più forte della paura.
“Oh, ma tu pontifichi tanto…. non mi dirai che dipendenze non ne hai.. avrai anche tu le tue droghe…”
Accidenti… certo che ne ho. Intanto sono un fumatore, come già ho scritto. Di pipa, prevalentemente. Ma cedo alle sigarette troppo spesso. E non disdegno i sigari toscani. Da giovane, lo confesso, ho anche fiutato tabacco. Ma era più una posa che un piacere. O un vizio.
Ma, visto che sono in vena di confessioni, vi dirò di un’altra dipendenza che mi tormentava nei lontani anni di università. Quella dai… formaggini.
Quando studiavo, e anche quando non studiavo, in piena notte aprivo il frigo. E mi sbafavo un’intera (e più) scatola di formaggini. Di una unica, e particolare marca. Gli altri non mi piacevano… ma quella… era un delirio. Accompagnata dai Bussolai di Chioggia e da cuccume di caffè. Roba da star male … e qualche volta male stavo davvero. Ma niente da fare… ci ricadevo sempre.
Il fatto è che mangiarli mi tranquillizzava. Mi trasmetteva un senso di benessere e sicurezza rispetto all’esame che stavo preparando. E che, magari, mi risultava ostico assai.
Perché, poi, il problema è sempre lo stesso.
Si cerca in qualcosa di esterno a noi la sicurezza che ci manca. La tranquillità che desideriamo… e questo nella migliore delle ipotesi. Ché, troppo spesso, è solo uno sfogo alle frustrazioni. Una vendetta contro il mondo. Contro i genitori. Contro qualcuno… Droghe vere, sesso e formaggini sono la stessa cosa. Cambia solo il danno che possono arrecarci. A me, con i formaggini, è andata bene. Per altro, a distanza di molti anni, li ho riassaggiati. Beh, devo dire che sono davvero buoni…