“Papà…” già, ha smesso da un po’ di chiamarmi “papi”. Ha l’aria più.. adulta. E in fondo mi spiace. Ma l’espressione è sempre la stessa, perennemente corrucciata. Il ciuffo ribelle che gli mette in ombra un occhio nero e brillante…
“Papà, il pelatone per domani vuole…” lo fermo con un gesto. Scusa, chi sarebbe questo “pelatone”?
“Ma sì dai… quello di musica. A scuola lo chiamano tutti così”. Sospiro. Chissà come chiamano me i miei studenti…
” Insomma per domani vuole che gli parli di una roba, una storia. Ci ha fatto anche ascoltare la musica… Una palla… “
Che musica? E che storia?
” Boh… Si parla di un ragazzino mezzo scemo. Anzi scemo del tutto… E di un lupo, anche…” annuisco.
Pierino e il lupo. È una favola per musica. L’ha scritta un musicista russo. Si chiamava Sergeij Prokof’iev..
” OK. Ma è una palla” certo, a lui piace il Rap. E un’altra roba di cui manco sapevo l’esistenza. Il Trap, mi ha detto…
No. È un capolavoro. Prokof’iev era un grande musicista. Ma nel suo paese, la Russia, che allora si chiamava Unione Sovietica, gli impedivano di comporre ciò che voleva…
“È perché, papà? ” sospiro. Spiegare a lui un mondo così lontano non è facile. Come a tutti i ragazzini, per altro.
Diciamo che le cose che componeva, e scriveva, davano fastidio a chi comandava. Non gli piacevano. E quindi lui non poteva farlo…
“Che, papà? C’erano anche allora cose come i DPCM? Che ci dicono di non fare questo e non fare quello?”
Beh, c’era di molto peggio… Anche se, sotto certi profili, erano… meno stupide.
Comunque, il nostro musicista si mise a scrivere favole per bambini. Che, appunto, non davano fastidio. Non preoccupavano chi era al comando.
È così ha scritto” Pierino e il lupo”. Per un teatro di bambini. E ispirandosi ai suoi stessi figli. E l’opera ha avuto un enorme, inatteso, successo. Tanto che, poi, in America, ne hanno fatto un balletto…
“Una cosa tipo Fortnite?” la moda del momento. Vagli a parlare a questi di Laghi di cigni e di schiaccianoci… Solo Fortnite è ballo, per loro. Annuisco poco convinto.
Tipo…
Mi azzittisco.
Lui mi guarda imbronciato..
“Però, ecco, è… era questo…” si arruffa i capelli con gesto nervoso ” il problema è che il pelato… – gli do un’occhiataccia – insomma, dai, quello di musica, vuole che io sappia raccontare la storia di sto Pierino…”
E dov’è il problema?

“Beh, io la storia me la sono pure letta, però…però mica ci ho capito molto… È una gran confusione…” pausa. Fronte corrucciata. Sta cercando le parole.
“Ecco, vedi… Io la storia di Pierino e del lupo la sapevo…. Ma diversa. Il bambino che gridava Al lupo! Al lupo! Era facile… Ma qui…” altra pausa. Poi “Qui e tutta diversa. Ci sono troppi personaggi. E strani. Il gatto, la paperella, l’uccellino … I Cacciatori… e poi finisce in modo molto diverso pure. Il lupo mangia la papera. E Pierino lega il lupo. Ma non lo uccide. Anzi la paperella salta fuori viva dalla pancia del lupo. Senza che questo muoia, come in Cappuccetto Rosso… E poi se ne vanno tutti insieme. Cantando. Tutti amici… ” altra pausa. Riflette…
” Beh, non sembra strano anche a te? In genere il lupo è cattivo… Qui lo sembra all’inizio, ma poi… “
Hai ragione. È una fiaba. Ma una fiaba molto diversa da quelle cui siamo abituati. Il gatto vuole mangiare l’uccellino. Il lupo la paperella. I Cacciatori vogliono uccidere il lupo
È la rappresentazione della vita. E dei rapporti fra gli uomini. Le Fiabe russe hanno sempre una forte magia. Che rende gli animali e gli uomini uguali. O per lo meno molto simili fra loro…
Mi fermo. Mi verrebbe spontaneo parlargli di Esopo e Fedro. O anche del Buzzati di “Il segreto del Bosco Vecchio”. Per quel senso di simbiosi tra uomo e natura. Per quel sentimento panico…. Ma mi freno. È ancora troppo presto. Semplifico.
Vedi, gli animali lottano fra loro. E anche gli uomini. Ma non perché sono malvagi. Piuttosto perché non si intendono. Parlano lingue troppo diverse…
“Però alla fine diventano amici, no papà?”
Sì. Per due motivi. Perché Pierino cattura il lupo. E non solo non lo uccide, ma convince gli altri a non farlo. E poi perché, alla fine, cantano tutti insieme. E la musica è linguaggio universale. Anzi è il linguaggio della Creazione. L’armonia dei mondi… Il linguaggio delle piante e il canto degli uccelli. La musica, ci fa capire Pierino, ammansisce anche l’animale più feroce…

“Tutti gli animali e tutti gli uomini, papà? Davvero proprio tutti?” sbaglio o
il tono è vagamente ironico? Sta decisamente crescendo…
Gli animali direi di sì… perché sono in armonia con la Natura. Gli uomini… beh ci sono uomini sordi alla musica. Ad ogni armonia. Troppo stupidi… E, in alcuni casi troppo… cattivi. Molto, molto più del lupo delle Fiabe…
Mi sorride. È cosa rara…. Poi si rabbuia di nuovo.
“Sì, però, studiare sta palla… bel Carnevale di m… Niente feste, niente coriandoli, niente vestiti in maschere. Solo ste mascherine da schifo e da impanicati… E ci si mette anche il pelatone…”
Se ne va con l’aria sconsolata. Di chi sta subendo un bieco sopruso…