La notizia giunge dalla Spagna. Dove sarebbe in discussione un progetto di legge che rende leciti i rapporti sessuali con gli animali. Secondo alcuni sarebbe addirittura l’anticamera per rendere leciti matrimoni con i propri, amati, animali domestici.
Unico problema è che detti rapporti dovrebbero essere “consenzienti”. E qui, appunto, l’immaginazione vacilla…
Come si può ottenere il consenso di un animale? Secondo voi i pastori sardi di cui narra Gavino Ledda in “Padre padrone” – per altro uno dei libri più tristi che abbia mai letto – avevano il consenso delle pecore? E come lo ottenevano? Corteggiandole con rose e violini? Recitando poesie d’amore? Leggendo loro le fiabe esopiche? ah, questo no, scusate… erano analfabeti, e il vero dramma narrato dallo scrittore sardo ruota proprio intorno a questo… non alle pecore…
Scherzo, naturalmente. Ma è uno scherzare che lascia l’amaro in bocca… Perché quello narrato da Ledda è un mondo di miseria materiale che si traduce in miseria spirituale. Sino alla bestialità..
Qui, invece, siamo di fronte a delle (presunte) élite radical chic che vogliono legittimare i loro vizi. In nome di un relativismo morale che sembra non conoscere più confini, per cui la sola cosa che conta sono i miei desideri ed il mio piacere. Quale che sia. E non vi è alcuna considerazione della realtà delle cose.

Lungi da me ogni moralismo. A letto, o nella stalla, ciascuno può fare ciò che vuole. Fatti suoi. Però una cosa è appagare i propri piaceri ed inseguire le proprie perversioni – dal latino “pervertere”, stravolgere, distorcere… invertire – tutt’altra pretendere che questa divenga legge. Quindi norma riconosciuta e pubblica.
È una china pericolosa. Si è cominciato col sostenere che uno è legittimato a ritenersi del sesso che preferisce, non di quello assegnatogli da natura e destino. Sembrava il modo di porre fine a discriminazioni volgari e bigotte, ma ha aperto la strada verso un vero e proprio abisso. Perché sul fondo della psiche umana ribollono infiniti inferni, come intuì Freud. Non a caso uno dei maestri del sospetto. E la sub natura umana può rivestire di parole come amore e famiglia, qualsiasi incubo che emerga da tali abissi.
Incubi personali, che sono un fatto privato… almeno sino a quando non divengono motore di crimini. Come la pedofilia… e già si levano voci che invitano a vietare l’uso di detto termine, perché… offensivo. Ma offensivo per chi, se non per i pedofili? Non vi sorge il dubbio di dove vogliano arrivare?

In quello che è, forse, il più antico testo sacro del mondo, il Rig Veda, viene detto che alla fine dei tempi si potrà camminare per miglia, senza incontrare esseri umani. Solo… demoni. Ovvero ossessi preda totalmente delle loro pulsioni inferiori. Demoni o ossessi come lo vide e descrisse Dostoevskij nel suo capolavoro… ma già, Dostoevskij era russo. Quindi amici di Putin, imperialista, reazionario, nemico delle libertà e dei diritti civili…
Però tornando allo scenario descritto, forse 5.000 anni fa, forse più, dai Santi Rischi… la desertificazione dell’umano… il regno dei demoni…
Beh, non mi sembra che una tale condizione sia proprio tanto lontana…
Non ci resta che sperare nella profezia di Nostradamus, che vide i cosacchi abbeverare i cavalli in Piazza San Pietro….
O, se anche questa andasse male, nell’arrivo del, famoso, Meteorite….
1 commento
Sì infatti non c’entra nulla lq bestialità con i matrimoni tra persone consenzienti, in fondo il a quando il matrimonio con le bestie lo si diceva anche contro i matrimoni misti.
Penso che la pedofilia fosse più accettata in passato che oggi.