Sono cambiati i conduttori di Striscia la Notizia ma gli ascolti restano sensibilmente più bassi rispetto alle edizioni precedenti. La scommessa di Antonio Ricci e di Canale 5 di puntare sul politicamente corretto si è rivelata perdente. Prima Incontrada e Siani, ora Roberto Lipari e Sergio Friscia. Ma il pubblico continua a disertare l’ex tg satirico trasformato in un tg polemico. E polemico a senso unico, per di più.
Il povero Friscia, trasportato dalla strada dove imitava Beppe Grillo, al tavolo della conduzione ha poche responsabilità del flop. Roberto Lipari, al contrario, insiste nei suoi sermoni politicamente corretti, nelle sue lezioncine fastidiose, nella sua morale da manuale del pensiero unico obbligatorio. Non è certo l’unico, ovviamente, ma il faziosissimo Crozza riesce anche a far ridere con alcuni dei personaggi che ha creato. Lipari no. È sempre con il suo ditino alzato anche quando le mani restano ferme. Sempre a spiegare come va il mondo e come dovrebbe andare.
Non bastava la linea moderata di Silvio, ora i Berlusconi impongono con Striscia la linea piddina di Pier Silvio. Scelta legittima, ma non per un programma che, un tempo, era divertente e puntava sulle risate, comprese quelle amare. Peccato che la gauche caviar non sia per nulla divertente. Non conosce l’ironia ma solo l’invettiva. Non sa ridere di se stessa, come si è visto nella vicenda del cane di Cirinnà con cuccia zeppa di banconote.
Per trovare qualcuno in grado di pronunciare una battuta divertente, per quanto sempre feroce, bisogna risalire a D’Alema. Dopo di lui era rimasto solo il povero Bersani, con i suoi giaguari, le sue mucche nel corridoio, il suo zoo buono per ogni occasione. Una sorta di Catalano in salsa emiliana.
Ma Striscia non riesce nemmeno più a giocare con le parole. Inviati a volte utili per smascherare malefatte del potere, ma molto più spesso impegnati a far la guerra a chi cerca di sopravvivere con piccoli lavori pur senza avere tutti i permessi e le licenze. La burocrazia d’abord. Perché i feroci criminali additati al pubblico ludibrio vivono in tuguri, ricevono la gente in cucina, fuggono su utilitarie. Certo, Brumotti lotta contro gli spacciatori. Ma i suoi colleghi preferiscono inseguire esperte di manicure, mamme in motorino senza casco, medici che hanno una laurea regolare ed una lunga esperienza ma non si adeguano al pensiero unico obbligatorio.
Risultato? Si cambia canale. Per la felicità di Pier Silvio che si ritrova a pagare nuovi stipendi ai nuovi conduttori.