“Lamorgese sta lavorando bene”. Sua Divinità Mario Draghi dixit. E quelli che lo sostengono nel governo ammucchiata dovrebbero cominciare a chiedersi se il tecnocrate è dotato di un grande senso dell’umorismo oppure se, forte dell’appoggio di Pd e pentapoltronati, ha deciso di avviare una campagna di presa per i fondelli del centrodestra. Che, evidentemente, gode nel farsi prendere in giro da Sua Divinità.
Così Salvini prima deve scaricare Durigon su ordine di Letta, poi deve accettare l’invasione e la conferma di Lamorgese per ordine di Draghi. I prossimi passi vedranno il ritorno della Fornero e la cancellazione di quota 100. E poi toccherà allo Ius Soli ed al Ddl Zan. Nel silenzio, tombale, di quel centrodestra che si è scelto Letta e Conte come compagni di viaggio.
Per trovare un briciolo di dignità all’interno dell’ammucchiata di governo bisogna scendere sino a Napoli, dove De Luca dimostra quel coraggio che nessuno si aspettava da Tajani ma che qualcuno poteva pretendere da Salvini e dai suoi. Coraggio unito alla capacità di comunicazione che va oltre il selfie quotidiano con caffettino, Nutella, carbonara.
Draghi, se resterà alla guida del governo sino al 2023, distruggerà giorno per giorno l’immagine di Salvini e della squadra leghista. Senza perder tempo con i forzisti che si annientano da soli. È vero che il potere logora chi non ce l’ha, ma essere al governo non significa avere potere, soprattutto se a guidare la coalizione è un atlantista che ti massacra un poco alla volta e non ti concede nulla. E ti bacchetta persino, se osi sostenere che il tuo programma non prevedeva invasioni incontrollate o la cancellazione del diritto d’opinione.
Ma Letta incalza, punta il ditino arrogante e ordina a Draghi di rimettere in fila l’alleato discolo e privo di potere. D’altronde Letta utilizza la comunicazione per divulgare le sue posizioni politiche. Salvini comunica il menu quotidiano. Ma su quello, almeno per ora, Sua Divinità evita le critiche. Ci sarà tempo per intervenire anche su questo. Draghi ordinerà a Salvini di promuovere, con i selfie, il cibo atlantista, vieterà la promozione di prodotti italiani – così fastidiosamente provinciali, sottolineerà Fornero – ed il leader della Lega, pur di restare al governo, si entusiasmerà per le cavallette e per i vermi. Mentre l’opposizione dura e pura della Meloni si attesterà sulla linea di difesa della carbonara, purché preparata nelle trattorie della Garbatella e seguita da pizza surgelata con l’ananas, in arrivo da New York. Perché duri e puri va bene, però bisogna anche dimostrare di essere malleabili e pronti a governare con Tajani e Carfagna nel nome dell’atlantismo ora et semper.
1 commento
Certi partiti non hanno capito che in base al comportamento dei loro capi possono perdere consensi in breve tempo.
Gli elettori vogliono serietà e coerenza e non continui cambiamenti ed opportunismi, che denotato solo la sete di potere.
Gli Italiani sono stufi essere presi in giro da questi politici ignoranti e corrotti, non vogliono continuare a subire torti.
Alle prossine elezioni il popolo dovrà fare scelte politiche corrette e premiare chi è stato onesto e non opportunista !!!