Lassù, all’estremo nordest d’Italia, non si sono mai sentiti italiani, malgrado siano trascorsi più di cento anni dal momento in cui, dopo la Grande Guerra, quel lembo di Alpi Carniche a ridosso del passo del Brennero era stato aggregato al territorio italiano.
Lo dimostra il fatto che nella provincia di Bolzano la lingua più diffusa sia il tedesco, così come tedeschi sono i nomi e i cognomi della maggior parte dei suoi abitanti.
Per cento e più anni, da Trento in giù, ci siamo ostinati a chiamarli “altoatesini”: ma loro, da sempre, preferiscono il termine “sudtirolesi”. A dimostrazione del fatto che si sentono di appartenere più al territorio meridionale austriaco che alla parte settentrionale dell’Italia.
Dopo anni di rivendicazioni in questo senso, ha fatto scalpore la presa di posizione del Consiglio provinciale di Bolzano di cancellare dai propri documenti le espressioni “altoatesino” e “Alto Adige”.
D’ora in poi si dovranno usare soltanto le espressioni Provincia di Bolzano per il territorio e l’aggettivazione “della provincia di Bolzano”.
A favore della delibera hanno votato i ventiquattro rappresentanti della Suedtiroler Volkspartei, della Suedtiroler Freiheit e della Freiheitlichen, che rappresentano anche la maggioranza in consiglio. Cinque astensioni sono venute dai rappresentanti di Pd, Lega, Verdi e Koellensperger, mentre il solo voto contrario è stato quello del rappresentante de L’Alto Adige nel cuore – Fratelli d’Italia.
Naturalmente non si tratta soltanto di una questione linguistica, ma di un’apertura di maggior credito nei confronti dei gruppi autonomisti che, specie negli ultimi tempi, si sono fatti sempre più agguerriti.
Stupisce che a questa sciocchezza si sia opposto soltanto il rappresentante della destra politica, l’unico che, evidentemente, non ha dimenticato il sacrificio dei tanti italiani che hanno versato il proprio sangue per rivendicare l’italianità di quella regione.
Non conosciamo nel dettaglio le ragioni che hanno spinto i consiglieri dei partiti nazionali (quelle a favore della maggioranza le possiamo facilmente intuire) ad astenersi sul provvedimento.
Ma ci aspettiamo che, giunti a questo punto, la provincia di Bolzano vada fino in fondo. Rinunciando, per esempio ai privilegi enormi che da decenni derivano dallo statuto di provincia autonoma, primo fra tutti la possibilità di trattenere quasi interamente quanto versato dai suoi abitanti sotto forma di tasse, accise sulla benzina comprese.
Privilegi che non crediamo riuscirebbero a mantenere se, come chiesto a gran voce da qualcuno, il Sudtirolo dovesse mai passare dall’Italia all’Austria.