Anche se contro Milano questa sera alle 18 al Pala Leonessa di Brescia (diretta su Eurosport) sarà davvero dura,
la Fiat Auxilium Torino di coach Larry Brown ha messo a tacere scettici e critici superando la Dolomiti Energia Trento in una semifinale di Supercoppa italiana dominata dall’inizio alla fine, in cui si è potuto intravedere tutto il potenziale di una squadra costruita in estate fra mille ostacoli e difficoltà ma che, almeno se il buongiorno si vede dal mattino, rappresenta un grosso passo in avanti rispetto allo scorso anno.
E non solo per l’81-72 con cui i detentori della Coppa Italia hanno superato i finalisti playoff dello scorso anno, ma per quanto hanno fatto vedere i nuovi e soprattutto Larry Brown.
Già, perché chi pensava che il vincitore del titolo Nba con i Detroit Pistons sarebbe venuto a Torino a guardare altri allenare dovrà rimangiarsi tutto. Brown ha condotto la squadra, fornito costanti indicazioni, chiamato i time out e qualche volta chiesto anche spiegazioni agli arbitri. La sua «mano» c’è e si vede.
Come si vede la classe degli americani arrivati sotto la Mole.
Da James Michael McAdoo, intelligente, rapido, sempre al posto giusto efficace in tutte le fasi del gioco, a Tekele Cotton, spirito la leone e grinta da vendere, migliore in campo con 21 punti.
Per non parlare di Jamil Wilson, decisivo quando serve, autore di un quarto quarto da incorniciare e di Victor Ruud, non ancora al meglio ma capace già di spostare gli equilibri.
Da rivedere un attimino Tyshawn Taylor (soprattutto in fase di play making) e Tony Carr, tanto talentuoso quanto portato a complicarsi la vita con improbabili forzature.
E in mezzo agli stranieri ha brillato ancora una volta la stella di capitan Peppe Poeta, vera anima della squadra, decisivo ogni volta che ha messo piede in campo.
E se Carlos Delfino, alle prese con un guaio fisico, è ancora da vedere, da rivedere è certamente Marco Cusin, apparso un po’ spaesato e ancora fuori dagli schemi di Brown.
Il tecnico Usa pare avere impostato un basket semplice, fatto di difesa, transizione e gioco sotto canestro. Pochi i tentativi dall’arco, tanti i tiri «facili» i pick and roll e le penetrazioni, che hanno ferito fatalmente la difesa trentina.
Una vittoria di squadra, che fa ben sperare per campionato e coppa e, perché no, anche per la finalissima di stasera.
Milano è un osso durissimo, una potenziale top 8 di Eurolega con un roster sulla carta nemmeno paragonabile a nessuna squadra italiana. Ma con un maestro come Brown in panchina e lo spirito mostrato ieri, nulla pare del tutto impossibile.
Al termine dell’incontro Brown si è complimentato con i ragazzi, sottolineando anche il grande lavoro dei suoi assistenti Stefano Comazzi, Paolo Galbiati e Dante Calabria e l’importanza dell’affiatamento del gruppo: «Sono molto orgoglioso della squadra – ha detto – Abbiamo battuto un buon team. L’inizio è buono e sono molto contento di essere qui. Ho tre assistenti validissimi, con i quali mi confronto quotidianamente. Siamo ancora un cantiere aperto perché quattro quinti dei giocatori impiegati oggi non hanno fatto praticamente la preseason, a parte Cotton. Delfino ha un piccolo stiramento e siamo stati cauti nel suo utilizzo. Non sono un grande fan del pick and roll ma abbiamo giocatori che possono giocarlo bene. Una delle ragioni per le quali sono qui è che non vince solo il singolo, a differenza di quanto capita a volte in America, ma il gruppo e questa è anche una delle chiavi di lettura del nostro successo di questa sera. Così il fatto che i giocatori nell’occasione ci hanno sempre provato, non mollando mai. Arrivare a 78 anni e poter allenare a questo livello non è cosa che capita a tutti. Sono grato per l’opportunità datami dal presidente Antonio Forni. Domani troveremo comunque una grande squadra in finale».
Tabellino
Fiat Torino
Marrone ne, Wilson 16, Rudd, Anumba, Carr 7, Guaiana ne, Cotton 21, Poeta 8, Taylor 15, McAdoo 14, Cusin, Delfino ne; all. Brown
Dolomiti Energia Trentino
Marble 6, Voltolini ne, Mian 3, Forray 14, Flaccadori 11, Gomes 5, Hogue 9, Pascolo, Mezzanotte 9, Radicevic, Jovanivic 15; all. Buscaglia
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