Cari lettori,
oggi sono a proporVi un’intervista speciale, una chiacchierata da me fortemente desiderata e voluta, un botta e risposta semplice e vero, profondo ma allo stesso tempo leggero e vitale. Con grande soddisfazione oggi, attraverso questo articolo, cercherò di farVi entrare nel cuore dell’isola di Salina e nella creatività di Tanino Cincotta.
Le interviste “normali” nascono in modo differente. Ricevi un comunicato stampa in redazione, partecipi ad una mostra, qualche Galleria ti suggestiona un artista o durante qualche festival artistico in giro per lo stivale e non… qui è stato diverso. Tanino mi ha “catturato” e mi ha portato nella sua rete.
Era Agosto, appena sbarcata al porticciolo di Salina, dopo aver noleggiato il motorino dal buon burbero Buongiorno, mi sono recata al mio Hotel sito ad un tiro di sasso dall’attracco degli aliscafi. Dopo i saluti di rito e la sistemazione in camera, noto sparse per la meravigliosa location alcune sculture. Non presto troppa attenzione al contorno perché ho necessità di assaporare il sole e l’aria di Salina… voglio il mare, voglio il sale, voglio perdere il fiato guardando la mia amata Scario.
Avete presente quando decidete di comprare un abito per la sera? Bene. Dentro di Voi siete felici perché pensate di essere stata l’unica ad averlo comprato… e invece… una volta uscita dal negozio, sembra assurdo, ma è così, intorno a te vedi solo donne che indossano lo stesso identico vestito… magari in più colori… ma quello! A me è capitato proprio così… Giravo per Salina e trovavo quelle opere, quelle sculture… semplici ma impattanti. Non puoi non farti catturare da queste opere.
Il pescatore pesca i pesci con la rete, i pesci di Tanino sono una rete invisibile per l’occhio dello spettatore. Opere che sanno di Eolie. Questa frase forse lascia il tempo che trova perché ovviamente non è comprensibile per chi non le ha mai visitate e vissute, eppure è così! Sculture semplici ma complicate, leggere ma dense di vita, forme che comunicano mare, sale, sole. Sono stata rincorsa dalle opere di Tanino per tutto il viaggio e sinceramente ho adorato farmi rincorrere… Eppure, vi sembrerà strano, ma non ho mai chiesto a nessuno informazioni sull’autore, ho solo giocato a rincorrere a piedi nudi Salina parcellizzata nelle opere che scoprivo a caso per l’isola… fino a quando… valigia alla mano, salutando la meravigliosa Eleonora, non ho resistito… “è Tanino Cincotta l’autore delle opere sparse nell’Hotel…vero?” – “certo…è lui!”.
Bingo. Ora torno a Torino e gli scrivo, magari riesco ad intervistarlo. La paura mi assale… sapete perché? Bhe semplice, quando ti innamori di un’opera d’arte speri sempre che il suo autore riesca ad esprimere le stesse emozioni che trasmette la sua creazione… in molti casi, purtroppo, non è così! Opere meravigliose che si scontrano con Autori distaccati, freddi, grigi e senza battiti.
Prima di lasciarvi all’intervista, devo dirvi che Tanino invece è esattamente ciò che speravo: una esplosione di semplice vita.
B: Come nasce la tua Arte?
T.C: “PUR SVOLGENDO UN ALTRO LAVORO, HO SEMPRE CREATO OGGETTI, MA IL MIO INIZIO E’ CON LA FOTOGRAFIA CHE MI HA APPASSIONATO FIN DA BAMBINO, RICORDO CHE INSEGUIVO I TURISTI CHE FOTOGRAFAVANO. MI INCURIOSIVA MOLTO QUELLO STRUMENTO, IL SUO SUONO, QUEL CLICK DELLO SCATTO”.
B: Quando ti è stato chiaro che avresti voluto diventare un artista?
T.C: “QUANDO IL BISOGNO DI DIRE QUALCOSA, ESPRIMENDOMI IN MANIERA DIVERSA, È DIVENTATO PREDOMINANTE”.
B: Quando invece hai compreso di ESSERE diventato un artista?
T.C.: “FORSE NON L’HO ANCORA DEL TUTTO COMPRESO, COMUNQUE QUANDO HANNO INIZIATO A CHIEDERMI DI ESPORRE I LAVORI, DI FARE MOSTRE, QUANDO HANNO INIZIATO AD ACQUISTARE LE MIE OPERE E HO PERCEPITO DI SUSCITARE EMOZIONI”.
B: Riesci a definire la tua arte in poche parole?
T.C.:” LA MIA È L’ARTE DI DARE VITA ALLE COSE ABBANDONATE, DARGLI FORMA E VOCE. MOLTE PERSONE DICONO CHE I MIEI PESCI PARLANO”.
B: Che rapporto hai con la natura?
T.C.: “HO UN RAPPORTO DI GRANDE RISPETTO, QUASI DI SOGGEZIONE”.
B: Il legame con le isole Eolie ed il mare sono un elemento emblematico che trasuda dalle tue opere… la intendi come una celebrazione nei confronti della tua terra?
T.C.: “SÌ, IL LEGAME CON LE EOLIE È FORTE, EMERGE NATURALMENTE…”.
B: Mi racconti della tua ricerca agli “objets Trouvés”?
T.C.: “LI CERCO, LI TROVO E MOLTO SPESSO SONO GLI OGGETTI CHE TROVANO ME, GIÀ VEDENDOLI CAPISCO COME IMPOSTARE L’OPERA, FACCIO UNO SCHIZZO E SUCCESSIVAMENTE CREO…”.
B: I soggetti ricorrenti nelle tue opere sono i pesci: mi spieghi come mai?
T.C.: “PREDOMINANO I PESCI, PERCHÉ SIN DA PICCOLO HO TRASCORSO MOLTO TEMPO CON I PESCATORI PIÙ ANZIANI DELL’ISOLA, HO IMPARATO MOLTO. I PESCI SONO CREATURE LIBERE IN ETERNO MOVIMENTO, CONOSCONO TUTTI I SEGRETI DEL MARE. CERCO DI SENSIBILIZZARE SULL’ ABUSO DELLA PLASTICA E ALTRI RIFIUTI CHE FINISCONO IN MARE. INOLTRE CERCO DI CATTURARE L’ATTENZIONE ANCHE SUL PROBLEMA DELL’IMMIGRAZIONE E CI TENGO A PRECISARE CHE “I PESCI DI TANINO NON MANGIANO I BAMBINI”.
B: Cosa ti lega a Salina?
T.C.: “A SALINA CI SONO NATO, NE SONO ORGOGLIOSO, E RINATO COME ARTISTA. LA CHIAMO L’ISOLA DELLA SALVEZZA, MI HA SEMPRE PROTETTO E DATO NUOVE RISORSE. QUANDO SONO LONTANO SENTO IL SUO RICHIAMO, IL BISOGNO DI SOLITUDINE, DI SILENZIO, DI COLORI, DI PROFUMI E DELLA SUA LUCE”.
B: L’occhio di Salina, la tua opera più emblematica: cos’hai provato quando l’hai creata?
T.C.: “L’OCCHIO DI SALINA NON È UN OPERA, MA IL NOME D’ARTE CHE MI HA DATO IL MIO GRANDE AMICO ROLF SILBER, UN REGISTA TEDESCO, CONOSCIUTO A SALINA 10 ANNI FA, CHE HA SUBITO APPREZZATO ED UTILIZZATO, PER I SUOI LAVORI, LE MIE FOTO. DICE CHE I MIEI OCCHI CATTURANO COSE CHE ALTRI NON VEDONO”.
B: Negli ultimi mesi si parla molto del concetto di NFT in campo artistico, secondo te gli NFT sono una speculazione o una risorsa per il mondo dell’arte?
T.C: “NON CONOSCO MOLTO IL MERCATO DEGLI NFT NEL CAMPO ARTISTICO, MA I TEMPI CORRONO VELOCI CONVIENE STARE A VEDERE COME EVOLVERÀ”.
B: Che tecnica utilizzi per creare le tue opere?
T.C.: “NON HO UNA TECNICA PRECISA, ASSECONDO LA MIA FANTASIA. ASSEMBLO DEI MATERIALI SEGUENDO IL MIO ISTINTO, SEGUENDO L’ ATTIMO, L’ EMOZIONE DEL MOMENTO”.
B: Quali sono stati i tuoi riferimenti artistici del passato?
T.C.: “NON HO PARTICOLARI RIFERIMENTI ARTISTICI DEL PASSATO”
B: Che consiglio ti sentiresti di dare ad un giovane che vuole diventare un artista?
T.C.: “CONSIGLIO AI GIOVANI DI STUDIARE, DI APPROFONDIRE, DI ESTERNARE COME MEGLIO CREDONO LE PROPRIE EMOZIONI, DI NON AVERE PAURA DEL GIUDIZIO ALTRUI”.
B: Che cosa pensi del mondo dell’arte contemporaneo? Chi è un artista che stimi?
T.C.: “DEL MONDO DELL’ARTE CONTEMPORANEA MI PIACE LA TRASGRESSIONE, NON HO UN ARTISTA DI RIFERIMENTO”.
B: Hai qualche imminente progetto artistico che mi vuoi svelare in anteprima?
T.C.: “NON HO PROGETTI IMMINENTI, MI PIACEREBBE ALLARGARE GLI ORIZZONTI”.
1 commento
Ho conosciuto Tanino poco fa, durante l’attesa di un pullman: che folgorazione, mi sono ubriacato ed emozionato con le sue opere meravigliose. E poi che personaggio, mi ci sono sentito subito in sintonia, forse perché anche a me piace lavorare il legno e ricavarne nuova vita…
Naturalmente non potevo non avere una sua opera, per cui ho comprato un bel pesciolone (scelto da mia moglie), e poi gli ho strappato la promessa di farne una col mio nome 😁.