teodosio, tra carriera militare e politica
Teodosio I il Grande, al secolo Flavio Teodosio Augusto, è stato l’ultimo imperatore a regnare sull’Impero romano unito. E’ passato alla storia per aver promosso l’editto di Tessalonica del 380, grazie al quale il cristianesimo divenne religione ufficiale di stato.
Nato in Spagna nel 347 da una famiglia nobile e di religione cristiana, Teodosio seguì le orme del padre e si diede alla carriera militare. Teodosio “il Vecchio” era stato infatti uno dei principali artefici della pacificazione della Britannia. Il giovane affiancò il padre in diverse campagne, fino a quando gli assegnarono il suo primo comando in Media. Lì si occupò con successo di difendere la regione dai Sarmati. Nonostante il suo valore, la sua carriera ebbe una battuta d’arresto nel 376. Il padre venne infatti accusato di alto tradimento e condannato a morte. Teodosio tornò in Spagna.
In seguito alla morte dell’imperatore Valente nella battaglia di Adrianopoli contro i Goti, al comando erano rimasti Valentiniano II e Graziano. Quest’ultimo affiancò al governo anche Teodosio I, che ebbe il comando della parte orientale dell’impero. Le principali preoccupazioni dei tre imperatori furono il controllo dei Goti, l’implemento di combattenti romani in un esercito composto perlopiù da barbari e l’imposizione di un unico culto.
L’editto di Tessalonica
Nel 380 Teodosio si preoccupò di uniformare le varie tendenze religiose e rese il cristianesimo religione di stato. In particolare fu il pensiero niceno a imporsi come ortodosso. L’editto di Tessalonica dichiarava l’unicità di Dio, la natura di Gesù e le trinità delle persone divine. Tutte le altre varianti in circolazione, tra cui quella ariana, vennero dichiarate eretiche. In materia di teologia si assegnò il primato delle sedi episcopali di Roma e Alessandria. Inoltre il vescovo ariano Demofilo di Costantinopoli fu espulso dalla città. Nel 385 tutti i riti pagani furono banditi, così come i sacrifici e le pratiche divinatorie. Si diede il via alle persecuzioni pagane.

L’impero unito
Nel 385, l’imperatore Graziano morì assassinato prima di partire per la sua campagna contro l’usurpatore Magno Massimo. Quest’ultimo arrivò fino a Milano, per insediare il potere di Valentiniano II. Fu sconfitto però da Teodosio, che intervenne per ristabilire l’equilibrio. Qualche anno dopo morì anche Valentiniano, impiccatosi ad un albero. Teodosio si ritrovò ad essere imperatore unico. E tale rimase, fino alla sua morte nel 395. I funerali furono solenni e di stampo cattolico. Si scelse però comunque di divinizzarlo, come da tradizione pagana. Dopo la sua morte l’impero tornò a frammentarsi. I suoi figli, Arcadio e Onorio, regnarono brevemente, uno a oriente e uno ad occidente.