Non è facile mangiar bene nelle grandi città turistiche
Bisognerebbe farsi accompagnare da qualche residente a scoprire locali in zone periferiche, meno battute dalle orde dei visitatori di passaggio.
A volte, però, capita la sorpresa
e si può mangiar bene, in un ambiente cortese e alla mano, persino nei luoghi di maggior afflusso. È capitato a Roma, a due passi dal Pantheon.
Quello che era il ristorante S. Eustachio e che ora è diventato Archimede, in piazza dei Caprettari 63
Il menù è decisamente ampio, come in un qualunque ristorante turistico fatto apposta per gli stranieri. Potete trovare le lasagne o il salmone, i tagliolini all’astice o il prosciutto e melone, senza rinunciare alle linguine al pesto. D’altronde per chi arriva da altri continenti non fa differenze seun piatto è romano, bolognese o ligure, manco sanno dove siano collocate le varie regioni italiane.
Poi, però, se amate mangiar bene e volete gustare i cibi del territorio, scorrete la carta e leggete le proposte delle specialità della casa: i fritti. Dai carciofi alla giudia sino ai fiori di zucchine ripieni di alici e mozzarella.
In molti ristoranti il fritto è un rischio, pesante, eccessivamente unto, con olio riutilizzato troppe volte.
Da Archimede no, ci si abbuffa di fritto senza problemi, con leggerezza
Così tanta leggerezza che si può affrontare con disinvoltura la proposta di tonnarelli cacio e pepe o di spaghetti alla carbonara, di bucatini all’amatriciana o di ravioli di ricotta romana. Per andare oltre, però, serve un gran fisico. Che si tratti di carne o di pesce, l’impegno è notevole perché le porzioni sono abbondanti.
Il tutto immancabilmente innaffiato da vini laziali
Ovviamente la carta dei vini spazia in tutte le regioni, a partire dal Piemonte, ma perché abbinare il cacio e pepe con una barbera o con un dolcetto? Meglio il purismo di piatti e vini della stessa zona.
A migliorare ulteriormente l’umore, oltre alla qualità della proposta gastronomica, contribuisce non poco la simpatia di chi serve a tavola. Simpatici ma mai invadenti, attenti, rapidi, gentili. Qualità che non sempre si trovano in un locale a due passi da un monumento visitato da eserciti di cavallette affamate.
Quanto al prezzo, è più che onesto considerando la collocazione. Certo, a Roma si può mangiare spendendo meno, ma non in pieno centro e con questi livelli di qualità.